perché il semplice saperlo è un seme; se il terreno è pronto una verità che lo incontra vi si annida e inizia a germogliare

Nel nome del Signore, Dio d’Israel, sia Michael alla mia destra, Gabriel alla mia sinistra, dinanzi a me Uriel, dietro a me Raphael.

E sopra la mia testa la divina presenza di Dio. (preghiera ebraica)

martedì 13 dicembre 2011

Nanael, angelo 53, dei nati dal 13 al 16 dicembre

Nanael, o Nanel, o Ninael, o Nana’e’el, è il 53esimo Soffio e il quinto raggio angelico nel Coro venusiano degli Angeli Principati, nel quale amministra le energie del Sole. Il suo elemento è il Fuoco; ha domicilio Zodiacale dal 20° al 25 ° del Sagittario ed è l'Angelo Custode dei nati dal 13 al 16 dicembre. I sei Angeli Custodi del Sagittario sono potenze che collettivamente fanno dei loro nati persone leali, gentili, energiche e indipendenti, capaci di gestire il potere ma anche di essere generosi con i deboli gli oppressi; orgogliosi e impulsivi, questi nati sono anche pronti a dimenticare i torti. Secondo Sibaldi i 6 angeli del Sagittario hanno anche una caratteristica specifica: sono accomunati da qualità molto simili tra loro, il che non si riscontra nelle energie angeliche di nessun altro segno zodiacale: è semmai molto raro che due Angeli dello stesso segno si somiglino. Questi 6 Principati, invece, sembrano essere una sorta di variazione sullo stesso tema esistenziale, che Sibaldi chiama "il Castello": quello che sembra rappresentato, fra 2 torri, nel pittogramma delle 3 lettere-radice del Nome di Vehuel (il primo dei Principati). E aggiunge che i Principati, appunto, sono gli Angeli della Bellezza: Dante, nel pieno rispetto della Qabbalah, li colloca nel terzo cielo del Paradiso, quello di Venere. La bellezza è quel qualcosa che si coglie nelle forme, ma che supera le forme stesse: e tutti i loro protetti sembrano appunto porsi, sul piano esistenziale, come "in alto" rispetto agli altri, in quanto cercano in se stessi una forma di identità più alta, più grande del semplice «io». Se per moltissimi che si accontentano di appartenere a un qualche «noi» (nazione, squadra, azienda, famiglia, religione, razza) l’«io» non è ancora nemmeno considerato, e per molti altri ancora l’«io» è un punto di arrivo (già riuscire a essere se stessi è una grande conquista), per i nati sotto questi angeli l’io è addirittura una porta, l’inizio di una via, oltre la quale sono impazienti di avventurarsi. Perciò il «noi» può annoiarli e opprimerli, così come fermarsi alla semplice accettazione e soddisfazione dell’«io». 
Il nome di Nanael significa “Dio di conoscenza, che ridimensiona gli orgogliosi"
Il dono dispensato da Nanael è la COMUNIONE, o la COMUNICAZIONE SPIRITUALE.
Nanael, rappresentando l'aspetto solare delle energie venusiane del Coro dei Principati, è l'Angelo più splendente e luminoso (insieme a Vehuel). Secondo la tradizione egli permette di vedere Dio e di salire i 22 gradini della scala di Giacobbe (in effetti è considerato, tra l'altro, anche l'angelo che favorisce lo studio delle scienze occulte), e concede i poteri per trasferire sulla Terra l'ordine e la perfezione celesti. Conoscere la Verità che sta in alto darà al suo protetto la possibilità di esprimere in Basso ciò che è giusto, orientando l'individuo verso la magistratura e dando il talento e la vocazione per le professioni legate alla giustizia. Ma le persone ispirate da questo angelo non applicheranno la Legge con la severità dell'Antico Taglione, bensì secondo la regola della giustizia nell'amore portata dal Cristo. Dice Haziel che l'energia dispensata da Nanael intensifica l'amore per le regole del Disegno Divino; il risultato di tale amore, logico e naturale, risolvendosi in una condotta in armonia con tali regole, verrà a costituire la base di un comportamento religioso - spirituale che segna il fiorire di qualsivoglia persona animata da spirito religioso, nonché da sentimenti nobili ed elevati. La persona in questione avrà una spiccata inclinazione per l'ordine, l'ordine vero, quello che emana da regole eterne. In sostanza, chi è soggetto all'influsso di quest'Angelo sarà ligio ai principi di una morale di altissimo livello. Dal canto suo la società ricambierà dimostrando grande amore a queste persone: i Nanael sono festeggiati, celebrati, adorati, fatti oggetto di premure da tantissime persone; anche se non tutti loro sono necessariamente degli "assi", essi beneficeranno di un affetto sincero e prezioso di persone che riuniscono in sè le peculiarità dell'angelo Imamiah (che precede Nanael) e dell'Arcangelo Haniel: ossia individui affabili, ricchi, felici, di buon carattere e bell'aspetto. Non per niente Haniel e i suoi Principati rappresentano la fase finale delle forze attive nei Turbini della colonna di destra dell'Albero della Vita, i cui valori si situano nella sfera energetica di Venere.
Sappiamo che secondo la Kabbalah tre versetti dell'Esodo (ciascuno composto da 72 lettere), celano il codice dei 72 Nomi di Dio; e precisamente i versetti 19, 20 e 21 del capitolo 14. Riguardo alle origini delle lettere nel trigramma-radice di questo Nome, nun-nun-aleph, la prima Nun (pesce) proviene da: "Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò indietro" (Esodo, 14, 19).  La seconda Nun viene da (Esodo, 14, 20): "venendosi a trovare fra l'accampamento degli Egiziani e quello di Israele"; mentre l'Aleph proviene da (Esodo 14, 21): "e l'Eterno, durante tutta la notte, ritirò (prosciugò) il mare con forte vento da Oriente". Il rebus formato da queste 3 lettere, in relazione alla loro origine, dà l'immagine dell'umiltà e suggerisce che questo angelo aiuti nella meditazione (interpr. Muller-Baudat).
Nanael secondo Sibaldi
Sibaldi vede, nella radice nun-nun-aleph del Nome il concetto: "Soltanto nelle grandi opere il mio spirito agisce", e porta ad esempio la Tour Eiffel (costruita a Parigi nel 1889 dal Nana’e’el Alexandre- Gustave Eiffel), dicendo che quest'opera dovrebbe ispirare i protetti di questo Angelo. Perché quella installazione fu tra i monumenti più fortunati al mondo (seconda solo, per popolarità, alla Statua della Libertà, a cui pure Eiffel dette il suo contributo), e divenne l’emblema di una capitale, di uno stile, dei tempi moderni d’allora: la si amò tanto più dolcemente, quanto più ci si accorse della sua assoluta inutilità e mancanza di significato, della sua boria – che ancor oggi suscita un irresistibile sorriso – e di tutto il vuoto che contiene. Morale della Torre: non temano, i Nana’e’el, quello che ogni altro dovrebbe temere, e cioè di apparire palloni gonfiati, giacché nessuno saprebbe farlo meglio e più a proposito di loro. Il loro successo (e sono nati per il successo) dipende esclusivamente dalla loro capacità di pensare in grande, non importa in quale campo: conoscono certi segreti della statica e della dinamica, per i quali quanto più voluminoso è ciò che hanno in mente, tanto più risulterà leggero e agile – e si dà il caso, infatti, che la pressione esercitata a terra dalla Torre Eiffel equivalga a quella di un uomo seduto su una sedia. Viceversa, quanto più modesta sarà la loro immaginazione, tanto più avvertiranno il peso della materia: e non vi è nulla che opprima e schiacci talmente i Nana’e’el come le piccole cose quotidiane, e nulla in cui possano star certi di fallire, come nel progettare affari di poco conto. Ciò rende, di solito, molto difficili i loro inizi, quando ancora nessuno si fida di loro, e i capitali e gli intenti delle loro iniziative sono necessariamente modesti: corrono il rischio di non salpare mai, tanto li deprime il piccolo cabotaggio. È bene che saltino senz’altro le prime fasi, che azzardino spacconate, scavalcando apprendistati e gerarchie e puntando direttamente al massimo. In quale campo non importa, purché abbia in qualche modo a che fare con l’architettura, con la costruzione: di edifici o di reti di comunicazione, di forme d’arte o di strategie commerciali, di oggetti d’uso o di programmi di formazione. Quanto ai finanziamenti, li troveranno senz’altro: vi è infatti una particolare ispirazione che guida sempre i Nana’e’el con grandi idee, e fa sì che i loro progetti siano perfettamente in consonanza con ciò che la maggior parte dei loro connazionali predilige o è pronta ad apprezzare in quel preciso momento. Non è solo fortuna. È che fin da adolescenti i Nana’e’el sanno vivere in armonia con la maggioranza, condividendone del tutto naturalmente il modo di sentire. In un certo senso, possiamo dire che pensino soltanto in grande in ogni aspetto della loro esistenza. Se, per esempio, hanno interessi spirituali, si riconosceranno fiduciosamente nella religione predominante nel Paese in cui risiedono; se hanno passioni politiche, aderiranno senz’altro al partito di governo. I loro obiettivi personali si calibreranno sempre sui livelli di prestigio che, nel loro tempo, sono considerati desiderabili; e anche nella sfera privata, tutto ciò che potrebbe piacere a minoranze, sia passatiste sia troppo progressiste, incontrerà il loro deciso sfavore. Non possono fare altrimenti. Il Nana’e’el Gustave Flaubert raffigurò limpidamente, in Madame Bovary, il tragico dissidio tra la protagonista e i valori, i doveri che nel suo ambiente la maggioranza, appunto, riteneva necessari: Emma Bovary non amava il marito, cercava qualcuno, qualcosa che le permettesse di sottrarsi alla vita in provincia, ma riuscì soltanto a correre verso la rovina, proprio perché, in animi nanaeliani come il suo, nulla, nemmeno il disamore, è più potente del conformismo. Non tentino la fuga, dunque, questi colossi: si radichino bene, e prospereranno. Infine, oltre che nel corpo sociale, è indispensabile che imparino a trovarsi benissimo anche nel loro corpo fisico: vale anche qui quello stesso magnifico rapporto nanaeliano tra grandiosità ed efficacia. Quanto maggiore, infatti, è l’importanza che sanno attribuire alle proprie doti fisiche, tanto più sicuramente le avranno sempre al proprio servizio: si pensi non soltanto alla voce sapiente del Nana’e’el Frank Sinatra, ma anche all’affascinante sicurezza che sapeva emanare da ogni tratto del suo corpo, la cui gracilità non sembrò mai imbarazzarlo minimamente. E viceversa, quando il corpo appare loro un fatto trascurabile, perché tentano di trascenderlo per le esigenze dell’anima, ne vengono regolarmente traditi: celeberrimo il caso del Nana’e’el Beethoven, che divenne sordo poco dopo i trent’anni, come se le sue fibre avessero voluto punirlo per lo slancio eccessivo, quasi mistico, della sua spiritualità. Davvero la materia è la chiave di volta dei destini nanaeliani. Lo scrittore inglese Arthur C. Clarke (nato il 16) lo aveva intuito, certamente, quando in 2001: Odissea nello spazio narrò il duello tra l’astronauta e il suo computer HAL: anche lì, l’astronauta simboleggiava la mente, l’anima che tenta di opporsi alla materia, e riesce a disattivarla, sì, ma solo per perdersi poi nell’infinito. E non volle fare qualcosa di simile anche il Nana’e’el Nerone? Il suo ordine di incendiare Roma fu un’altra rivolta contro la materia; e poi si perse nella follia e nella catastrofe. Serva anche questo  da monito: nessuna fuga, piedi saldamente piantati a terra, petto in fuori e geniali occhiate verso nuove e vastissime imprese costruttive: sono gli ingredienti essenziali del benessere dei Nana’e’el, e certamente anche del benessere di chi li circonda.
Qualità di Nanael e ostacoli dall'energia "avversaria"
Le qualità che sviluppa Nanael sono amore per la verità e per la vita, amore di DIO e delle sue creazioni, pace interiore, servizio disinteressato all'umanità, comprensione delle scienze astratte e dell'esoterismo; ma anche senso pratico e progettualità. Nanael dona inoltre ispirazione ai costruttori, agli avvocati e ai magistrati, concede di apprezzare il silenzio e di trovare alloggio in luoghi al riparo dal clamore. L’Angelo dell’Abisso a lui contrario si chiama Abadir e rappresenta l'ingiustizia e il disprezzo della conoscenza. Ispira l'ignoranza e l'avversione nei confronti della cultura; causa narcisismo, confusione, ricerca dello stordimento, ignoranza dell'altro, separatezza, difficoltà di comunicazione.
Meditazione associata al Nome: niente programmi 
La meditazione associata a Nanael si chiama "niente programmi": riferendosi con ciò a qualunque genere di aspettativa possiamo crearci riguardo a quello che possiamo ricevere dagli altri. Secondo il detto "non sappia la destra cosa fa la sinistra" ogni nostro gesto deve essere il più possibile improntato a una condivisione che viene attuata senza secondi fini, senza aspettarsi per ciò nemmeno riconoscimenti morali: ma solo perché siamo davvero consapevoli che siamo "uno", che nel bilancio finale il "tuo" e il "mio" sono pure illusioni. La meditazione su queste lettere (nun-nun-aleph) è volta a far crescere in noi la gioia del dare, in modo totalmente indipendente da quello che possiamo riceverne "in cambio". Meditazione • Ora, concentrando la tua visione sulle lettere ebraiche della radice del Nome, senza pensare ad altro, respira e, lasciandoti permeare profondamente e a lungo dal suo significato, pronuncia questa intenzione: per l'enegia di questo Nome ogni forma di egoismo e ogni genere di secondo fine lasciano il posto a puri atti di amicizia, condivisione e amore incondizionato. Nella mia vita entrano amici veri e sinceri, così come io saprò esserlo per gli altri.
Esortazione angelica
Nanael esorta all'ottimismo, alla generosità e all'azione; a saper guardare verso le vere necessità della propria anima che sono perfettamente allineate con le necessità del mondo, volte a prodigarsi per il bene di tutti. 
Giorni e orari di Nanael
Se sei nato nei suoi giorni di reggenza Nanael è sempre in ascolto per te; ma in particolare le sue energie si schiudono nelle date del tuo compleanno e negli altri 5 giorni che ti sono dati dal calcolo della Tradizione. Suoi giorni di reggenza sono anche: 29 febbraio, 13 maggio, 27 luglio, 9 ottobre, 20 dicembre; ed egli governa ogni giorno, come "angelo della missione", le energie dalle h.17.20 alle 17.40. Assiste perciò, in particolare, anche i nati in questi giorni e in questo orario, in qualunque data di nascita, ed è questo l'orario migliore in cui tutti lo possono invocare. La preghiera tradizionale rivolta a Nanael è il versetto: Cognomi, Domine, quia aequitas iudicia tua, et in veritate humiliasti me (Sal.119,75 - lo so Signore, giusti sono i tuoi giudizi e con ragione mi hai umiliato).
Corrispondenze con le simbologie degli Arcani maggiori
A ciascuna delle 22 lettere ebraiche sono associati dei numeri, dunque ad esse possono venire associate anche corrispondenze con le relative simbologie dei 22 Arcani maggiori dei Tarocchi; questo può essere interessante per chi desidera interrogare questi simboli sul piano dell'introspezione psicologica. In questo caso la radice nun-nun-aleph risponde alla configurazione: "la Temperanza - la Temperanza - il Bagatto", da cui la riflessione interiore suggerita dalle domande rivolte da questi arcani. Chiede per ben due volte la Temperanza (protezione, circolazione, guarigione): cosa mi protegge? quale rapporto devo mantenere con me stesso? cosa devo curare? chiede il Bagatto (l'inizio e la scelta): cosa sto cominciando a fare? cosa sto scegliendo? quali sono le mie potenzialità?
CORI DI APPARTENENZA E ARCANGELI DI INFLUENZA
Rimando infine al Coro e alle energie arcangeliche che dispensano influenze ai nati fra il 13 e il 16 dicembre. L'angelo Nanael appartiene al Coro degli Angeli Principati guidato dall'Arcangelo Haniel. Il segno del sagittario e la decade che qui interessa (13-21 dicembre) cadono entrambi sotto il gioioso Arcangelo Hesediel. Con questi link vi reinvio a tali entità angeliche: i nati in questi giorni sono invitati a consultarle, insieme a quella del loro Angelo Custode Nanael. Infatti anche le energie di questi Arcangeli sono al loro fianco. Infine bisogna ricordare che una specifica influenza sulla persona è esercitata anche dall'Angelo che aveva reggenza nell'orario della nascita. 
Cambiando argomento
Cambiando argomento, ma non troppo, i "santi laici" di questi giorni sono Alfonso Canzio, sindacalista; Prisco Palumbo, Vittorio Padovani e Sergio Bazzega, poliziotti.

9 commenti:

  1. interessantissimo e affascinante

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  2. Ciao Violet, complimenti per l'impegno che hai messo in questo blog e anche per le ricerche che hai fatto.
    Anche io studio l'Angelologia da tempo e vorrei chiederti come si risolve il 'problema' di Nanael, appunto, che anche secondo Haziel (F. B. Termès) 'copre' dal 13 al 16 dicembre, ma a contarli e ricontarli restano sempre 4 giorni e non 5! Ho visto che Sibaldi risolve spostando un po' le date e facendo terminare il segno del sagittario il 22 anziché il 21, ma mi sembra una forzatura che poi mi sconvolge gli altri segni...
    Del resto Haziel fa iniziare gli angeli dello scorpione il 24 ottobre e pure questa data mi pare inesatta, è troppo tardi il 24 per iniziare il segno dello scorpione. Che ne pensi? Ci ragioniamo insieme? Sono sinceramente appassionata di questa materia e se qualcuno si accorge e mi chiede di questo "semidecano" di 4 giorni anziché 5, mi troverei in imbarazzo perché non saprei spiegare sviste di autori illustri, né oserei io mettermi a spostare date per far quadrare i conti... Grazie mille in anticipo, conto su una tua risposta!
    Arianna

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    1. Namastè.
      Scusatemi, diciamo che nelle tecniche che uso ho spesso a che fare con gli Angeli. Intanto ringrazio Tutti coloro che lavorano a questo blog perchè è davvero molto, molto, molto utile: GRAZIE.
      Gli Angeli sono Esseri straordinari e, a mio avviso, essere così "rigidi" sulle date di nascita... ritengo sia una cosa piuttosto inutile.
      A me capita di vedere spesso il 44 nei minuti del orologio. Quando ciò accade, so di per certo che c'è qualche Angelo nei paraggi, che mi segue, mi aiuta o mi "influenza".
      Uso i miei "poteri percettivi" uniti al "Le carte del Kadosh" per comprendere chi siano e mi affido a questo sito per poter meglio comprendere in cosa mi stiano aiutando.
      Questo per dire che rivolgersi al proprio Angelo Custode è una buona cosa ma non è una cosa fondamentale. Loro sono sempre in ascolto e se è una cosa giusta: intervengono (a modo Loro).
      Ringrazio ancora perchè le informazioni che ricevo da questo sito sono molto preziose.
      GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE.
      Namastè.
      Michele.
      (Armonia & Luce su FB)

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  3. sapeste che meraviglia, è quando tutto ti sembra impossibile , e all improvviso vedere davanti a te un angelo di luce , che entra nella tua vita e far si che te la migliori in tutto loro nn chiedono altro che essere amati e di ricordarci di loro tutti i giorni , giacche loro nn ci abbandonano mai. angeli vi amo , e con quetso messaggio mando a tuuti i lettori che un angelo vi arrivi in questo momento e portarvi tanta gioia umiltà abbondanza e tanta salute accompagnata da tanto amore

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  4. Ciao Violet! E' possibile che un Angelo si occupi di te anche se non sei nato nel suo periodo?
    Marina

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  5. Sono nato il 13 dicembre, dunque nanael dovrebbe essere al mio fianco? mai visto, mai udito, mai sentita la sua presenza. mentre io il mio angelo custode l'ho sognato veramente e non era un angelo ma un defunto che, forse per redimere qualche peccato nella sua vita, gli è toccata la malasorte di seguirmi per tutta la vita. Sicuramente sotto la guida di nanael, che come ho letto, non è solo il mio ma l'angelo custode di molti altri.
    PS. tutte le altre cose scritte mi si addicono al 90%. (tranne la matematica e la fisica).

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  6. Non è il tuo angelo custode, ma il tuo spirito guida, quello che appunto ti guida nelle tua vita, generalmente un consanguineo o un amico defunto. L'angelo custode è una presenza discreta che caratterizza il tuo modo di essere e a cui puoi ricorrere in momenti particolari. Insomma, abbiamo due presenze nella nostra vita che ci sostengono e ci guidano.

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