perché il semplice saperlo è un seme; se il terreno è pronto una verità che lo incontra vi si annida e inizia a germogliare

Nel nome del Signore, Dio d’Israel, sia Michael alla mia destra, Gabriel alla mia sinistra, dinanzi a me Uriel, dietro a me Raphael.

E sopra la mia testa la divina presenza di Dio. (preghiera ebraica)

sabato 13 agosto 2011

Reyiel, angelo 29, dei nati fra il 13 e il 17 agosto

Reiyel, o Reyiy’el, è il 29esimo Soffio e il quinto raggio angelico nel Coro degli Angeli Dominazioni, nel quale amministra le energie del Sole. Il suo elemento è il Fuoco; ha domicilio Zodiacale dal 20° al 25° del Leone ed è l'Angelo Custode dei nati dal 13 al 17 agosto. I sei Angeli Custodi del Leone sono potenze solari che, collettivamente, suscitano nei loro nati un sentimento acuto del potere legale, grande fierezza e amabilità.
Il nome di Reiyel significa “Dio pronto a soccorrere”
Il dono dispensato da Reiyel è la LIBERAZIONE.
Le mura che si ergono intorno a noi durante la vita, le catene che apparentemente ci vengono imposte, spesso ce le andiamo a cercare e ce le imponiamo da soli. Perché? La liberazione donata da Reyiel conduce a scrollarsi di dosso tutto ciò che ci danneggia perché non appartiene al nostro vero essere: a sprigionare la nostra essenza più profonda per farla rifiorire della propria luce, senza lasciarci condizionare dai giudizi altrui e dai nostri pregiudizi. Di questo Angelo, Haziel dice che pervade cerimoniosamente i suoi protetti di un desiderio di spiritualità volto a tramutarli in protagonisti dell'Opera Cosmica. Essi potranno così divenire modelli da imitare, il cui valore sarà riconosciuto ed emulato. In effetti, quando Reyel è dominante, le sue energie recano la fiducia. Analogamente, il soggetto che, riconoscendone il potere, interiorizza l'energia di quest'Angelo inizia a confidare meglio in se stesso e a rendere manifeste le proprie qualità. Secondo Haziel, nei giorni (e negli orari) di reggenza di questo angelo, in borsa sale la quotazione dell'oro, facendo salire il prezzo di questo metallo; che non solo simboleggia il sole - che informa l'energia di Reyiel, ma anche la sua caratteristica di far apprezzare il valore dei suoi protetti. Oltre a donare all'individuo la sicurezza di essere protetto da tutti i nemici, sia visibili che invisibili, Reyel domina la filosofia e la religione: il Testo Tradizionale dice che tale dominio sul sentimento religioso stabilisce una testa di ponte nella coscienza dei suoi protetti, che, in tal modo, comprendono la voce che viene dall'Alto. Dunque la persona potrà stabilire un legame indissolubile con la potenza del suo Angelo e, se lo invocherà, la sua coscienza le comunicherà istitivamente ciò che deve fare per riuscire, anche senza fornirne le ragioni, armandola contro gli errori che conducono all'infelicità.
Reiyel secondo Sibaldi
Dice Sibaldi: la radice 'resh-yod-yod' cela il concetto "io apro gli occhi a molti". Se per loro tutto va per il verso giusto, i Reyiy’el sanno impegnarsi appassionatamente nel liberare qualcun altro dai suoi guai e dalle sue paure: e nel farlo appaiono maestosi, perfetti, come se una qualche forza magnetica li guidasse. Che siano psicologi, avvocati, preti o semplicemente amici premurosi, quando si mettono all’opera per voi potrebbero farvi pensare a Reyiy’el famosissimi come Lawrence d’Arabia, il romantico agente inglese che in abiti da sceicco guidò la lotta degli arabi per l’indipendenza; o come Robert De Niro, quando ne Il cacciatore salva l’amico, o in Taxi Driver si trasforma in un arsenale vivente per liberare la fanciulla dai suoi sfruttatori. Vincere i vostri nemici è il loro compito: non importa che si tratti di nemici in carne e ossa o di ombre e incubi della psiche - loro li sbaraglieranno. Rivive, in ogni Reyiy’el, l’antica figura del sacerdote guerriero, del cacciatore di demoni, assistito e ispirato certamente da strane forze superiori che lui solo conosce. Vi fu chi disse che anche Napoleone fosse nato in questi giorni, il 15 o il 14: e per qualche suo tratto giovanile potrebbe anche darsi – benché la sua potenza distruttiva e il suo piglio di dittatore lo facciano assomigliare più al temibile Angelo precedente, She’ehiyah (a cui infatti è attribuito). I Reyiy’el, infatti, hanno una giusta fama di liberatori, ma non sono necessariamente aggressivi: a loro importa scacciare, e non distruggere, chi vi fa del male. E soprattutto, non sono veri e propri capi: il loro talento è operativo, preferiscono l’azione alla supervisione, la tattica alla strategia. Non per nulla molti di loro eccellono come registi (e sono grandi scopritori di star: liberatori di talenti che prima di loro non sapevano esprimersi): Strehler, Polanski, Lina Wertmüller, Wim Wenders… Un regista dirige ma al tempo stesso obbedisce – al produttore, al direttore della compagnia. Per i Reyiy’el è indispensabile avere alle spalle un’incarnazione tangibile di quelle forze superiori dalle quali si sentono animati. Così anche il colonnello Lawrence aveva Churchill, a guidarlo. Sono d’altronde troppo idealisti ed eroici per sapersi districare tra i compromessi e le trappole che non mancano mai nell’esercizio del potere. No, io sono dell’idea che Napoleone sia nato o qualche giorno prima della data che alcuni storici gli assegnano o magari il 14, e abbia dunque avuto una giovinezza di Reyiy’el per diventare poi uno She’ehiyah a tutti gli effetti. E poi un liberatore che cosa se ne farebbe di un impero? Opprimere gli altri? Imporre tasse? L’eroismo, l’idealismo reyeliano non sopporterebbe di farlo neppure per una settimana: i protetti di questa Dominazione sono venuti a togliere catene, non a forgiarne.
Ma tutto ciò vale soltanto, (come sempre) nei casi in cui i Reyiy’el abbiano saputo assumersi e mettere in luce quelle loro doti davvero straordinarie. I più non ci riescono, le trovano troppo faticose e troppo altruiste; e allora le doti si trasformano fatalmente in difetti e problemi di difficilissima soluzione. Invece di essere dei liberatori, i Reyiy’el pigri o egoisti diventano loro stessi vittime di ogni genere di parassiti visibili o invisibili: falsi amici o partner vampireschi, oppure ossessioni e fobie – che finiscono per trasformare la loro pigrizia in una paralisi esistenziale, e il loro egoismo in un’esasperante cortezza di mente, che fa loro sembrare il mondo intero un luogo al tempo stesso troppo complicato e noioso. Invece che maestosi, ecco che possono risultare semplicemente vanitosi; invece che trascinatori, vacui chiacchieroni, corrosi da un senso segreto di frustrazione che li rende meschini, vendicativi, ridicolmente suscettibili; e invece di sentirsi guidati da una qualche forza superiore, non osano staccarsi mai dalla famiglia d’origine e seguono inerzialmente, anche nella professione, le orme dei genitori, senza mai osare qualcosa di nuovo. Nei casi peggiori può accadere anche che qualche Reyiy’el, senza accorgersene, diventi lui stesso un tiranno tra le pareti domestiche, o addirittura un parassita, un pesantissimo 'low energy', come dicono gli psicologi americani: un individuo cioè capace di abbassare il tono vitale di chiunque gli viva accanto, o che si trovi per qualche tempo in sua compagnia. Quando si arriva a questo punto non c’è rimedio che funzioni – tranne una brusca conversione di rotta, che li riporti nella loro giusta ed entusiasmante corrente energetica. 
E niente potrebbe sembrare più improbabile, a chi guardasse un Reyiy’el ozioso, infelicemente assopito sul suo divano, preoccupato soltanto di qualche sua ipocondria o confuso rancore: ma si pensi, di nuovo, a Taxi Driver, che per i protetti di quest’Angelo è per molti versi un ottimo manuale di istruzioni. Anche lì il personaggio impersonato da De Niro è, all’inizio, un uomo distrutto dalla sua specialissima energia inutilizzata. Poi d’un tratto si ridesta, e si trasforma in un san Giorgio in lotta con il drago: è sufficiente che baleni per un attimo davanti ai suoi occhi un’occasione, l’immagine di un debole oppresso (la prostituta bambina, nel suo caso). Il vigore che allora ricomincia a manifestarsi in lui è davvero quello di un Angelo tempestoso: dopodiché tutto il mondo riacquista un senso ai suoi occhi, e diventa un luogo di speranze. Può accadere esattamente questo a tutti i Reyiy’el smarriti: provare per credere.
Qualità di Reiyel e ostacoli dall'energia "avversaria"
Le qualità che Reyel sviluppa sono volontà, forza di fronte alle avversità, ispirazione spirituale, protezione contro il male, verità, trascendenza; capacità di confortare gli altri con la parola, grande amore per il prossimo, fortuna. Salute e ripresa veloce dalle malattie. Reyel concede inoltre protezione dai nemici e dalle opere di sortilegio. L'angelo dell'abisso a lui contrario si chiama Timirah e rappresenta la diffidenza; ispira menzogna, la mancanza di fede come il fanatismo, intolleranza, ipocrisia; favorisce la diffusione delle illusioni e delle filosofie che allontanano l'uomo dalla spiritualità.
Meditazione associata al Nome
La meditazione associata a Reiyel si chiama "eliminare l'odio". Secondo la Kabbalah ogni tipo di distruzione (disastri naturali COMPRESI) si verifica a causa dell'odio dell'uomo per i suoi simili: non solo le guerre e le stragi, ma perfino i tornadi, le alluvioni, i terremoti, le catastrofi naturali e artificiali, e le malattie... tutto quello che angustia noi e il pianeta prende origine dall'odio collettivo che l'umanità cova tramite le singole persone. E l'errore più comune, tra le persone che si ritengono miti, è pensare che l'odio esiste, ma "riguardi gli altri": eppure, dicevano gli antichi cabalisti, se una persona mite VEDE odio intorno a sè, lo intuisce negli altri (lo attribuisce a qualcuno), vuol dire che ancora ne esiste dentro di lui. Quando si subiscono ingiustizie si pensa che l'odio sia "giustificato"; ma si cambierebbe idea se si diventasse coscienti che l'odio che si prova (anche avendone "ottime" ragioni!) causa mali ulteriori a noi stessi e al mondo - ecco perché bisogna cercare di liberarsene: non è buonismo, ma logica che discende dalla consapevolezza.
Meditazione • Ora, concentrando la tua visione sulle lettere ebraiche della radice del Nome, senza pensare ad altro, respira e, lasciandoti permeare profondamente e a lungo dal suo significato, pronuncia questa intenzione: per l'energia di questo Nome trovo il coraggio e l'onestà di prendere coscienza di ogni persona (o gruppo) verso cui provo rabbia, invidia, rancore, ripugnanza o un insieme di queste emozioni. Per la luce di questo Nome questi sentimenti scivolano da me come gocce che cadono e ritrovo leggerezza e libertà.
Esortazione angelica
Reiyel esorta ad affidarsi a lui con fiducia, sapendo che la sua energia conduce indenni oltre ai malefici e alle catastrofi, chiedendo di comprendere come esaurire il Karma che grava su di noi; perché la sofferenza non è una strada vana e anzi, grazie alla sofferenza sperimentata, ognuno di noi può imparare ad essere di aiuto, come una luce nel buio per chi è cieco.
Giorni e orari di Reiyel
Se sei nato nei suoi giorni di reggenza Reiyel è sempre in ascolto per te; ma in particolare le sue energie si schiudono nelle date del tuo compleanno e negli altri 5 giorni che ti sono dati dal calcolo della Tradizione. Suoi giorni di reggenza sono anche: 5 febbraio, 18 aprile, 2 luglio, 14 settembre, 25 novembre; ed egli governa ogni giorno, come "angelo della missione", le energie dalle h.9.20 alle 9.40. Assiste perciò, in particolare, anche i nati in questi giorni e in questo orario, in qualunque data di nascita, ed è questo l'orario migliore in cui tutti lo possono invocare. La preghiera tradizionale rivolta a Reiyel è il 4° versetto del Salmo 53: Deus, exaudi orationem meam, auribus percipe verba oris mei (Dio, ascolta la mia preghiera, porgi l'orecchio alle parole della mia bocca).
Corrispondenze con le simbologie degli Arcani maggiori
A ciascuna delle 22 lettere ebraiche sono associati dei numeri, dunque ad esse possono venire associate anche corrispondenze con le relative simbologie dei 22 Arcani maggiori dei Tarocchi; questo può essere interessante per chi desidera interrogare questi simboli sul loro piano di vero interesse: quello cioè dell'introspezione psicologica. In questo caso la radice 'resh-yod-yod' risponde alla configurazione: "il Giudizio - la Ruota - la Ruota"
da cui la riflessione interiore suggerita dalle domande poste da questi arcani.
Chiede il Giudizio (nuova coscienza, desiderio irrefrenabile): cosa si sta risvegliando in me? quali sono i miei desideri irresistibili? che cosa stiamo creando insieme? qual è la mia posizione di fronte all'idea di formare una famiglia? chiede per ben due volte la Ruota (principio, metà o fine di un ciclo): cosa devo cambiare, quale ciclo si è concluso nella mia vita? quali sono le mie opportinità? cosa mi aiuta? cosa sto ripetendo? quale enigma emozionale mi impedisce di andare avanti?
CORI DI APPARTENENZA E ARCANGELI DI INFLUENZA
Rimando infine al Coro e alle energie arcangeliche che dispensano influenze ai nati fra il 13 e il 17 agosto. L'angelo Reiyel appartiene al Coro degli Angeli Dominazioni guidato dal benevolo Arcangelo Hesediel, sotto lo stesso Arcangelo cade anche la decade che qui interessa (quella dal 3 al 22 agosto); mentre il segno del Leone è sotto l'influsso dell’Arcangelo Raffaele. Con questi link vi reinvio a tali entità angeliche: i nati in questi giorni sono invitati a consultarle, insieme a quella del loro Angelo Custode Reiyel. Infatti anche le energie di questi Arcangeli sono al loro fianco. Infine bisogna ricordare che una specifica influenza sulla persona è esercitata anche dall'Angelo che aveva reggenza nell'orario della nascita.
Cambiando argomento
Cambiando argomento, ma non troppo, i "santi laici" di questi giorni sono Giuseppe Spagnuolo, politico e sindacalista; Palmerio Ariu e Luigi De Gennaro, carabinieri.

10 commenti:

  1. Son venuta per rispondere al tuo commento su Amy e... trovo un angelo della LIBERAZIONE.
    Ottimo auspicio, per gli argomenti tipici di un blog come il mio.. :-)

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  2. Salve mi sono imbattuto ora in questo blog. Ottima presentazione del mio Angelo. Qualcuno sa come dare le risposte? Mi sento corrispondente in pieno. Ho chiuso un ciclo della mia vita e non vorrei ripetere gli stessi errori.

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  3. Vorrei sapere perche la tabella dei angeli secondo i brasiliani e diversa. Io sono nata in brasil il 29/06 e il mio angelo é Reiyel numero 29.

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  4. Quindi ogni volta che noi recitiamo i salmi è come se componessimo la musica ascensionale divina e dalla nostra bocca uscissero le vibrazioni angeliche ... Rosa Rita La Marca

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  5. Non mi tornano i conti con l'energia angelica del 13 agosto. Qui c'è scritto che è quella di Reyiy’el, mentre sul libro degli angeli di Sibaldi quel giorno è associato a She’ehayah, come regolarsi?

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    1. quello di sibaldi è sbagliato, errore di stampa .

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  6. Roman polanski apparteneva già all'angelo omael

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  7. Io sono agosto 15 quale il mio angelo

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