Menadel, o Manade’el, è il 36esimo Soffio e il quarto raggio angelico nel Coro marziano degli Angeli Potestà, nel quale amministra proprio le energie di Marte. Il suo elemento è la Terra; ha domicilio Zodiacale dal 25° al 30° della Vergine ed è l'Angelo Custode dei nati dal 18 al 23 settembre. I sei Angeli Custodi della Vergine sono potenze che collettivamente fanno dei loro nati persone acute, comunicative, servizievoli, laboriose e precise.
Il nome di Menadel significa “Dio adorabile"
Il dono dispensato da Menadel è il LAVORO.
Per parlare di questo angelo Haziel prende spunto dall'osservare che sul piano spirituale Menadel è un gradino nella scala che conduce a Chavakiah (l'Angelo del ritorno al Paradiso): anche sotto la sua guida, dunque, l'individuo è spinto a compiere un arduo lavoro di riflessione su se stesso. Secondo Haziel Menadel ispira soggezione anche ai mistici, perché è "il "caporeparto" della Fabbrica Divina, in quanto rappresentante del Capo stesso (in questo caso - in quanto nel suo Coro dispensa le energie di Marte, dell'Arcangelo Camael che lo dirige): spetta a lui indicarci il lavoro che dobbiamo svolgere. (...) Diciamo dunque che a noi spetta ricevere da lui (in quanto operai dell'Opera Divina) le disposizioni inerenti alle nostre mansioni. Egli ci indica in cosa consista il nostro nuovo lavoro, là dove nulla è ancora cominciato. I nati in questi giorni sono portati ad affrontare le difficili situazioni che si presentano negli esordi: per esempio lavorando in aziende appena create o creandone di nuove; comunque affrontando le difficoltà e le incertezze degli inizi. Nella loro vita la dimensione del lavoro sarà particolarmente importante: potrà essere la strada attraverso cui essi troveranno piena realizzazione, oppure proprio il terreno in cui si addenseranno gli ostacoli che li metteranno alla prova nella vita quotidiana, in qualche attività professionale complicata per intoppi di varia natura. Utile dunque ricordare che la Preghiera a Menadel risolve proprio le difficoltà inerenti al lavoro ed all'impiego.
Menadel secondo Sibaldi
Il trigramma mem-nun-daleth dice: "dal luogo in cui sono rinchiuso io posso generare abbondanza". E infatti secondo Sibaldi questo Nome ci rivela un segreto fondamentale: tu puoi uscire (nun-daleth) da un tuo blocco o limite (mem) solo quando lo vedi. E vederlo è già aver cominciato a superarlo. Può essere un difetto che non vediamo come tale e che per lungo tempo causa dolorose ricadute sulla nostra vita- ma poi trovi il coraggio di guardarlo e (...) se finalmente l’hai visto, è perché stai cominciando a diventare più grande di esso, e hai già visto che la tua via continua più in là. Menadel mette duramente alla prova facendo scoppiare le contraddizioni per dare un impulso liberatore. Sibaldi ricorda che iI 20 settembre 1870 le truppe del nuovissimo Regno d’Italia entrarono a Roma, abbattendo definitivamente il greve, oppressivo Stato della Chiesa, in una data ben scelta perché Manade’el è l’Angelo che d’un tratto distrugge i legami, le prigionie del passato, e permette al futuro di irrompere nella vita degli uomini. I suoi protetti hanno il compito di incarnare questa bella facoltà nella loro vita, di offrirne modelli: accorgendosi di ciò che li frena – tradizioni, famiglie, abitudini, pigrizie, pavidità – e di come crescano nel loro animo le forze che apriranno la breccia. Al momento opportuno, come lo sbocciare di un fiore, queste forze prenderanno il sopravvento e tutto nella loro vita cambierà di colpo: talento, coraggio, idee, energia mentale e fisica, gioia d’agire e ispirazione cominceranno a riempire le loro giornate e, come per incanto, si presenteranno le occasioni e i colpi di fortuna che la Provvidenza teneva in serbo per ricompensarli. È stato così per il Manade’el Stephen King, che di punto in bianco, dopo anni duri e tristi, divenne uno dei più famosi scrittori del mondo: è capitato anche ad altri, ma lui vi riuscì proprio narrando storie di persone che riescono a liberarsi sia dalla prigione della loro esistenza troppo normale, sia dagli incubi e orrori che quell’esistenza fomenta nella psiche, nel sottosuolo di quella normalità. Altri celeberrimi Manade’el hanno svolto egregiamente il loro compito: come Sophia Loren, che seppe uscire dalla sua famiglia tanto tradizionalista e dal piccolo cosmo napoletano per diventare una star internazionale; o Umberto Bossi quando, tutt’a un tratto e senza precedenti, riscosse una provincia intorpidita con la forza propulsiva di un movimento nazionale incredibilmente fortunato (e oggi si potrebbe aggiungere che è "manadeliano" - in negativo - anche l'epilogo di "prigionia" in cui le connivenze di potere hanno finito per confinare Bossi da un lato; dall'altro hanno partitizzato rigidamente la vitalità originaria del suo movimento). Un tipico Manade’el fu anche Marcello Mastroianni che per tutta la vita continuò a passare repentinamente da stati di totale ozio a interpretazioni geniali, per poi ricadere di nuovo, ogni volta, nelle sue torpidità. Tra i Manade’el scienziati spicca Michael Faraday, che scoprì le leggi dell’elettrolisi: di quel fenomeno, cioè, per cui gli elettroni di una sostanza immersa in una certa soluzione, attraversata da una certa corrente, passano dagli ioni della soluzione stessa agli elettrodi di segno opposto. E' una specie di metafora di quel che avviene nella vita dei Manade’el, quando tutte le forze che li trattenevano in una determinata situazione si trasferiscono a una situazione nuova e mutano di segno: dalla stasi all’iperattività, da uno sconsolato senso di vuoto e di fine alla meraviglia di un ricchissimo inizio.
C'è da osservare che per la maggior parte di loro questo risveglio elettrolitico si fa attendere, spesso avviene piuttosto avanti nella vita: oltre i 38, spesso, a volte anche oltre i 50 anni; prima d’allora le loro energie latenti vengono fruite da vampiri di vario genere o umiliate da quella categoria di persone vili, sempre numerosa, che traggono un particolare godimento dallo scoraggiare coloro che valgono più di loro. Ma tutto serve: compito dei Manade’el è, dicevo, mostrare al maggior numero di persone come la sorte possa improvvisamente cambiare, e come il cambiamento premi sempre gli audaci. Quegli stessi che prima li avevano oppressi diventano poi, in tal modo, il loro pubblico; quando va bene addirittura i loro allievi, se dall’esempio ricevuto sanno imparare a cambiare a loro volta. E d’altra parte, con quale senso di pienezza, di fierezza, di gratitudine per il destino i Manade’el possono, alla fine, contemplare i due versanti del loro passato, il prima e il dopo il risveglio! È come se avessero vissuto due vite invece di una: e il loro animo, ampliato da entrambe, sa cogliere sia nell’una sia nell’altra i significati, i ritmi, i valori e la speciale bellezza. Si pensi alla dolcezza e al successo con cui i Manade’el Ray Charles e Gino Paoli cantarono l’uno la Georgia, l’altro la gatta, brani testimoni dei loro difficili inizi.
Ma attenzione: un passo di troppo in quella dolcezza del ricordo, e la nostalgia può diventare il principale nemico di questi 'risvegliati'. In loro la nostalgia può lievitare a dismisura e trasformarsi in vera e propria depressione, riportandoli di nuovo all’inerzia, ai blocchi di un tempo. Peggio ancora se la nostalgia arriva a configurarsi in un’ideologia conservatrice: in questo caso la loro fortuna cessa di colpo di assisterli, e possono trovarsi molto a mal partito. Così avvenne al Manade’el Girolamo Savonarola, brillante moralizzatore, che osteggiando le nuove mode dei suoi tempi finì per incappare in una condanna al rogo: forse il suo errore fu invocare il ritorno al passato; mentre se avesse guardato a un rinnovamento radicale sarebbe stato tra i precursori della Riforma. I Manade’el lo tengano presente e se ne facciano una regola: c’è sempre moltissimo mondo da scoprire, moltissimo futuro da far diventare presente. Ogni attività va bene per loro, senza eccezione, ma otterranno risultati quanto più sapranno vedere ciò che incatena loro stessi e gli altri a quel che sapevano ieri.
C'è da osservare che per la maggior parte di loro questo risveglio elettrolitico si fa attendere, spesso avviene piuttosto avanti nella vita: oltre i 38, spesso, a volte anche oltre i 50 anni; prima d’allora le loro energie latenti vengono fruite da vampiri di vario genere o umiliate da quella categoria di persone vili, sempre numerosa, che traggono un particolare godimento dallo scoraggiare coloro che valgono più di loro. Ma tutto serve: compito dei Manade’el è, dicevo, mostrare al maggior numero di persone come la sorte possa improvvisamente cambiare, e come il cambiamento premi sempre gli audaci. Quegli stessi che prima li avevano oppressi diventano poi, in tal modo, il loro pubblico; quando va bene addirittura i loro allievi, se dall’esempio ricevuto sanno imparare a cambiare a loro volta. E d’altra parte, con quale senso di pienezza, di fierezza, di gratitudine per il destino i Manade’el possono, alla fine, contemplare i due versanti del loro passato, il prima e il dopo il risveglio! È come se avessero vissuto due vite invece di una: e il loro animo, ampliato da entrambe, sa cogliere sia nell’una sia nell’altra i significati, i ritmi, i valori e la speciale bellezza. Si pensi alla dolcezza e al successo con cui i Manade’el Ray Charles e Gino Paoli cantarono l’uno la Georgia, l’altro la gatta, brani testimoni dei loro difficili inizi.
Ma attenzione: un passo di troppo in quella dolcezza del ricordo, e la nostalgia può diventare il principale nemico di questi 'risvegliati'. In loro la nostalgia può lievitare a dismisura e trasformarsi in vera e propria depressione, riportandoli di nuovo all’inerzia, ai blocchi di un tempo. Peggio ancora se la nostalgia arriva a configurarsi in un’ideologia conservatrice: in questo caso la loro fortuna cessa di colpo di assisterli, e possono trovarsi molto a mal partito. Così avvenne al Manade’el Girolamo Savonarola, brillante moralizzatore, che osteggiando le nuove mode dei suoi tempi finì per incappare in una condanna al rogo: forse il suo errore fu invocare il ritorno al passato; mentre se avesse guardato a un rinnovamento radicale sarebbe stato tra i precursori della Riforma. I Manade’el lo tengano presente e se ne facciano una regola: c’è sempre moltissimo mondo da scoprire, moltissimo futuro da far diventare presente. Ogni attività va bene per loro, senza eccezione, ma otterranno risultati quanto più sapranno vedere ciò che incatena loro stessi e gli altri a quel che sapevano ieri.
Qualità di Menadel e ostacoli dall'energia "avversaria"
Le qualità che sviluppa Menadel sono carattere disponibile, altruismo, amore verso gli altri; dona grandissima vitalità, potenti energie, vita lunga e felice, in cui il lavoro occuperà grandissimo spazio. Invocato dona mezzi di sussistenza appunto attraverso il lavoro, facilità di ottenere un impiego e sicurezza; liberazione dalla prigionia, dall'oppressione, da false accuse. Infine fa scoprire i beni smarriti o che sono stati rubati e offre il suo l’aiuto per far tornare gli esuli in patria. L’Angelo dell’Abisso a lui contrario si chiama Semlim e rappresenta il blocco e la mancanza di sostentamento. Crea impedimenti, blocca chi ha bisogno di libertà di movimento, aiuta a fuggire i colpevoli che devono rendere conto di colpe commesse. Causa inerzia per timore di conseguenze peggiori, accuse - anche ingiuste, licenziamenti, perdite di impiego, declino delle attività.
Meditazione associata al Nome
La meditazione associata a Menadel si chiama chiama "assenza di paura" ed è volta a rimuovere le cause dei timori, non solo a cercare di tenerli sotto controllo. La vita non deve consistere nel convivere con l'ansia venendo a patti con il malessere tra un attacco e l'altro; o con le ragioni che ci fanno temere qualcosa. Bisogna invece tendere a una piena felicità ottenuta grazie a libertà completa e autentico appagamento. Secondo la Kabbalah questo Nome fornisce lo strumento meditativo più efficace per chi vuole raggiungere questo scopo, e non si accontenta di niente di meno. Meditazione • Ora, concentrando la tua visione sulle lettere ebraiche della radice del Nome, senza pensare ad altro, respira e, lasciandoti permeare profondamente e a lungo dal suo significato, pronuncia questa intenzione: per il potere di questo nome ora sorge in me il coraggio di combattere le mie paure. Cosa mi spaventa, e perché? affronto ogni timore proattivamente al livello del seme, lo estirpo alle radici e lo rimuovo definitivamente dal mio essere".
Esortazione angelica
Menadel esorta a cercare la liberazione lasciando cadere ogni paura, nella certezza di essere ripagati per le proprie sofferenze e le prove che ci si trova ad affrontare: il coraggio scaturirà dell'adesione al progetto del Bene in cui siamo sempre assistiti dalle forze spirituali.
Giorni e orari di Menadel
Se sei nato nei suoi giorni di reggenza Menadel è sempre in ascolto per te; ma in particolare le sue energie si schiudono nelle date del tuo compleanno e negli altri 5 giorni che ti sono dati dal calcolo della Tradizione. Suoi giorni di reggenza sono anche: 12 febbraio, 26 aprile, 9 luglio, 22 settembre, 3 dicembre; ed egli governa ogni giorno, come "angelo della missione", le energie dalle h.11.40 alle 12.00. Assiste perciò, in particolare, anche i nati in questi giorni e in questo orario, in qualunque data di nascita, ed è questo l'orario migliore in cui tutti lo possono invocare. La preghiera tradizionale rivolta a Menadel è l’8° versetto del Salmo 25: Domine, dilexi habitaculum domus tuae et locum habitationis gloriae tuae (Signore, amo la casa dove dimori e il luogo dove abita la tua gloria).
Corrispondenze con le simbologie degli Arcani maggiori
A ciascuna delle 22 lettere ebraiche sono associati dei numeri, dunque ad esse possono venire associate anche corrispondenze con le relative simbologie dei 22 Arcani maggiori dei Tarocchi; questo può essere interessante per chi desidera interrogare questi simboli sul piano dell'introspezione psicologica. In questo caso la radice mem-nun-daleth risponde alla configurazione: "la Morte - la Temperanza - l'Imperatore", da cui la riflessione interiore suggerita dalle domande poste da questi arcani. Chiede la Morte (trasformazione profonda, rivoluzione, chiusura di un ciclo): qual'è la mia ira? cosa deve morire in me? cosa devo lasciar andare? chiede la Temperanza (protezione, circolazione, guarigione): cosa mi protegge? quale rapporto devo mantenere con me stessa? che cosa devo curare? chiede l'Imperatore (stabilità, dominio sul mondo materiale) come va il mio lavoro, la mia vita materiale? cosa sto costruendo? in che rapporti sono con mio padre, con l'idea di potere?
CORI DI APPARTENENZA E ARCANGELI DI INFLUENZA
Rimando infine al Coro e alle energie arcangeliche che dispensano influenze ai nati fra 18 e il 23 settembre. L'angelo Menadel appartiene al Coro degli Angeli Potestà guidato dal severo Arcangelo Camael. Il segno della Vergine e la decade che qui interessa (quella dal 13 al 23 settembre) cadono entrambi sotto l'Arcangelo Michele. Con questi link vi reinvio a tali entità angeliche: i nati in questi giorni sono invitati a consultarle, insieme a quella del loro Angelo Custode Menadel. Infatti anche le energie di questi Arcangeli sono al loro fianco. Infine bisogna ricordare che una specifica influenza sulla persona è esercitata anche dall'Angelo che aveva reggenza nell'orario della nascita.
Cambiando argomento
Cambiando argomento, ma non troppo, i "santi laici" di questi giorni sono i cittadini vittime della strage di Castelvolturno; inoltre Francesco Ruggi, dello Polizia Penitenziaria; Rosario Livatino, magistrato; Giuseppe Rumore, sindacalista; Antonio Palumbo, militare.
grazie, davvero grazie è illuminante!
RispondiEliminadove posso trovare il disegno delle tre lettere della radice del nome?
ho visto che gli altri hanno un disegno sul quale fissare lo sgardo nella meditazione, illuminante!!!!!!!!!!!!
scusa ho dimenticato di firmare, come si vede non sono esperta di tecnologie... Roberta
RispondiEliminagrazie anche da parte mia
RispondiEliminaGrazie da Fabio.
RispondiEliminaCiao grazie....come fare a recuperare l'immagine della meditazione n. 36?
RispondiEliminaSe vuoi scrivimi qui: gaiamadreterra@gmail.com
Eliminagrazie mille :)
Mi ci sono ricon8sciuta in tutto quello che c'è scritto, mio dio
RispondiEliminaMi ci sono ricon8sciuta in tutto quello che c'è scritto, mio dio
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaColpita e affondata mi ritrovo in tutto quello che c'e` scritto sul lavoro ed anche in merito al temperamento nostalgico!!!
RispondiEliminaFantastico
Grazie di cuore per questo blog. Mi ritrovo tantissimo nella descrizione e faró tesoro dei consigli del mio agelo! É bello che tu abbia messo a disposizione gratuitamente strumenti cosí preziosi per l'anima . Roberta E.
RispondiEliminaIl mio eroe
RispondiEliminaBuongiorno, ma Sibaldi non inserisce i nati il 18 settembre nel novero dei protetti di Kawaqiyah? (13-18 settembre)
RispondiEliminaL angelo dei nati il 18 settembre è menadel;nel libro di sibaldi vi è un errore di stampa.
Eliminagrazie
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