perché il semplice saperlo è un seme; se il terreno è pronto una verità che lo incontra vi si annida e inizia a germogliare

Nel nome del Signore, Dio d’Israel, sia Michael alla mia destra, Gabriel alla mia sinistra, dinanzi a me Uriel, dietro a me Raphael.

E sopra la mia testa la divina presenza di Dio. (preghiera ebraica)

venerdì 14 ottobre 2011

Hehahel, angelo 41, dei nati fra il 14 e il 18 ottobre

Hehahel, o Hahahel, o Hahahe’el, è il 41esimo Soffio e il primo raggio angelico nel Coro solare degli Angeli Virtù, nel quale amministra le energie di Urano. Il suo elemento è l'Aria; ha domicilio Zodiacale dallo 20° al 25° della Bilancia ed è l'Angelo Custode dei nati dal 14 al 18 ottobre. I sei Angeli Custodi della Bilancia sono potenze che collettivamente fanno dei loro nati persone sensibili e altruiste, equilibrate e con un profondo senso della giustizia; spesso intimamente volte al sapere metafisico. Amanti della Bellezza e dell'arte, sono affascinanti e istintivamente impegnati nella ricerca dell'armonia per sé e per gli altri.
Il nome di Hehahel significa “Dio uno e trino" o "Trinità di Dio"
Il dono dispensato da Hehahel è la SPIRITUALITA'.
Questo Angelo offre la gioia della spiritualità che si ottiene vivendo la vita come celebrazione: della bellezza, della bontà, di tutto ciò che è bello nel creato e in ciò che ci circonda, di tutto ciò che esiste, che ci è stato dato e che noi stessi siamo. Si dice che la sua "essenza" sia il sacerdozio autentico, cioè la comprensione che ciascuno è sacerdote nell'ambito della propria vita. Ma questo è soprattutto l'angelo dell'Amore di Dio, in quanto vincola all'amore, ne favorisce la scoperta e aiuta a concentrarsi su un obiettivo. Combatte le forze ostili alla fede e alla spiritualità. Rende intuitivi e compassionevoli e domina sulla religione universale: protegge infatti tutti coloro che, tramite qualunque idea, credo o religione, amano, predicano e operano per l'unità rivelando la verità dell'amore e il Dio universale, rifiutando ogni uso violento della religione. Dice Haziel che la coscienza della persona protetta da Hehahel (la sua energia di tipo solare) capta la saggezza-amore inculcata da Urano; non amerà dunque le cose puramente materiali (ricchezza, affermazione professionale o sociale), perché avrà intuizione o coscienza che il suo regno non è di questo mondo. Per queste ragioni la personalità Hehahel non è fatta per i ruoli mondani, si sentirà anzi a disagio nella società terrena finché la sua coscienza non la porterà alla realizzazione di opere disinteressate: ed è qui che otterrà il successo; le sue parole saranno portatrici di Pace, le sue mani potranno guarire. Ciò che noi cerchiamo negli altri è la gioia della condivisione e la nostra unità psichica. I soggetti che avvicinandosi a noi (perche’ illuminati da Hehahel) trovano la loro strada diventeranno nostri amici; e vi giungono motivati dall'intelletto, che si trova a un livello più avanzato rispetto alle emozioni; infatti l’amicizia, in base a questo schema, è superiore a ciò che è l'amore sentimentale, e che è pur sempre un riflesso dell'Amore, ma soggetto alle tempeste della passione. Ottenuta la pace interiore, lo sguardo si orienta verso la meccanica interna dell’Universo e, a chi è interessato a questo tipo di ricerca, tutto il resto sembra di portata secondaria, sicché non esita a lasciar cadere la vita sociale con i suoi riti. La priorità assoluta va alla vita psichica, mentale, animistica; le necessità esteriori vanno in secondo piano, eccetto il lavoro necessario alla sopravvivenza. Nell'ambito di questa sete di amore e di sapere, se invocato, Hehahel concede praticamente tutto
Hehahel secondo Sibaldi
Dice Sibaldi che nella tripla hé della radice di questo Nome c'è il concetto "la mia anima i perde in se stessa"; e sostiene che quando Friedrich Nietzsche intitolò "Umano, troppo umano" il suo celebre «libro per gli spiriti liberi», colse in pieno la ragione segreta delle molte inquietudini degli Hahahe’el, delle loro contraddizioni, del loro fascino anche, spesso irresistibile, e delle loro tanto frequenti delusioni. Troppo umano appare davvero, a questi «spiriti liberi», non soltanto tutto ciò che vedono attorno a sé (incluso il loro corpo riflesso allo specchio), ma anche quel tanto di invisibile che giunga alla loro portata: non c’è pensiero, desiderio, ideale, idolo o fede che alla loro anima non sembri ben presto insufficiente. «Dobbiamo parlare soltanto di ciò che abbiamo superato: il resto è chiacchiera, ‘letteratura’, mancanza di disciplina », scriveva Nietzsche in quel libro memorabile: e gli Hahahe’el infatti sono condannati a non parlare di nient’altro, e a meravigliarsi sempre un po’ di come la maggior parte della gente ami invece «chiacchierare», e credere alle proprie «chiacchiere». Dalla forma che assume in loro questa meraviglia dipende in gran parte la vita degli Hahahe’el. Può diventare tenerezza (con una punta d’invidia, magari) e allora avvertono in sé una vocazione da educatori. Sono protettivi, comprensivi; come bravi fratelli maggiori si sentono in dovere di guidare gli altri, di farli crescere fin dove loro sono giunti già da un pezzo. L’Hahahe’el Italo Calvino, soprattutto nelle sue Lezioni americane, diede ottimi esempi di tale tendenza. Se invece inclinano (ed è frequente) al disprezzo per quella che a loro sembra l’ingenuità o l’ottusità altrui, capita che godano nel prendersi gioco di quante più persone possibile, nel vanificare le loro certezze come se fossero illusioni, o nel servirsene per manipolarli. Le loro qualità sono perfette sia per un caso sia per l’altro: gli Hahahe’el sono estroversi e comunicativi, abilissimi nel suscitare fiducia, lucidi nelle argomentazioni, autorevoli (o autoritari) quanto basta, sempre persuasivi, astuti, e dotati per di più di un particolare talento per la strategia, e che permette loro di organizzare con altrettanta facilità, a seconda delle propensioni, percorsi didattici per i loro allievi o trappole per le loro vittime. Nell’uno come nell’altro caso sono minacciati, d’altronde, da una serie di complicati rischi, contro i quali può tutelarli soltanto una paziente autoanalisi. Il rischio principale è l’eccessiva fiducia in se stessi: troppa davvero, tale da sgomentare rapidamente anche loro, e da trasformarsi nel proprio contrario, cioè in un vertiginoso timore delle decisioni prese – come chi dopo aver premuto troppo l’acceleratore chiudesse gli occhi per il panico da velocità. Celeberrimo il caso dell’Hahahe’el Oscar Wilde, che dapprima abbandonò la famiglia per una passione omosessuale, poi ostentò per qualche tempo la sua diversità, facendone anche un emblema del magnifico distacco con cui guardava al conformismo vittoriano, e alla fine parve desiderare lui stesso di venir punito per lo scandalo: non si mise in salvo all’estero, quando l’omosessualità venne dichiarata un reato, si lasciò arrestare e il carcere lo distrusse. Ad aggravare la situazione vi è il cattivo rapporto che gli Hahahe’el hanno solitamente con il proprio corpo. A loro piace usarlo come uno strumento, senza dare ascolto alle sue normali esigenze, ed è facile perciò che il corpo si vendichi quando – nella loro voglia di superare sempre quel che già hanno – finiscono con l’esaurirne le forze. Alcol e altri eccitanti, psicofarmaci, incidenti, malattie da superlavoro sono, qui, da prevenire accuratamente. E, dal commediografo Eugene O’Neill, a Montgomery Clift, a Mickey Rourke, non mancano certo esempi tristi di questo genere di esagerazioni. Altri rischi derivano dalla loro incostanza: hanno perennemente la sensazione che, qualunque cosa stiano facendo, qualcos’altro di molto più importante stia avvenendo altrove, e che loro ne siano tagliati fuori. Ciò ne fa magnifici cacciatori di novità, e dunque leader in tutte le professioni in cui sia richiesta questa dote; ma nella vita privata li rende ansiosi, sempre insoddisfatti, tanto da spazientire alla fine anche il più gentile degli amici o dei partner. Rimangono soli, e la solitudine li esaspera presto, li spinge a buttarsi di slancio in rapporti affrettati, sbagliati, deprimenti. Gli Hahahe’el sono convinti, certo, di poterne uscire indenni – di poter superare nietzscheanamente anche quelli – ma stiano attenti che a lungo non sia proprio la depressione ad averla vinta; perché quando ne escono sono spesso talmente delusi dal mondo e incattiviti, da non poter resistere alla tentazione di abbandonarsi al lato oscuro delle loro doti – quello manipolatorio appunto. La loro irritabilissima riluttanza a riconoscere i propri torti completa poi il quadro, in chiave angosciosa.
Avrebbero bisogno di un ideale, di un maestro o di un capo che disciplini e indirizzi le loro energie e che, soprattutto, li faccia sentire ciò che sono davvero – perenni adolescenti esigentissimi – e se ne prenda cura come tali. Ma è tutt’altro che semplice trovare una personalità tanto imponente e luminosa da non poter essere superata da loro! Si dice che Hahahe’el sia l’Angelo dei cardinali: e ci vorrebbe proprio un papa, o simili, perché questi animi tempestosi accettino di farsi guidare. Alcuni riescono a temperarsi scegliendosi un ideale sufficientemente alto di cui assumersi il cardinalato, come lo fu quello socialista per gli Hahahe’el Luciano Lama e Norberto Bobbio; o la Qabbalah per Haziel, grande e metodico divulgatore; o la gloria degli Stati Uniti per il generale Eisenhower. Altri cercano invano per tutta la vita, sforzandosi per quanto possibile di limitarsi perché i loro eccessi non li portino troppo lontano. Il che è prudente, certo, ma per loro assai malinconico: è dura, infatti, per questi avventurieri, doversi accontentare di una normalità che ai loro occhi è mediocrità soltanto, nei cui valori non credono e in cui tutto e tutti li annoiano. Ne risultano incubi, come quelli di cui l’Hahahe’el Dino Buzzati popolava il mondo, nei suoi romanzi e racconti più crudeli.
Qualità di Hehahel e ostacoli dall'energia "avversaria"
Le qualità sviluppate da Hehahel sono grande energia, grandezza d'animo, mitezza, alta spiritualità e senso mistico. Dona infatti un'indole naturalmente volta alla vocazione spirituale e sviluppa le qualità dell'amore cristico, ritorno alla fede, comprensione delle Leggi Divine. Concede successo nelle carriere dedicate all'insegnamento, alla spiritualità e alla solidarietà. L’Angelo dell’Abisso a lui contrario si chiama Amalin e rappresenta l'apostasia, l'infedeltà e la tendenza a rinnegare; causa tradimenti e violenze. Ispira a coloro che hanno autorità spirituale abusi nel loro ruolo. 
Meditazione associata al Nome
La meditazione associata a Hehahel si chiama "autostima". Secondo la Kabbalah, infatti, la più profonda autostima si sviluppa in noi quando diventiamo coscienti di quanto l'energia divina sia presente in noi, a tutti gli effetti, come parte di noi: e  la meditazione su queste lettere aiuta a raggiungere questa consapevolezza.  Meditazione • Ora, concentrando la tua visione sulle lettere ebraiche della radice del Nome, senza pensare ad altro, respira e, lasciandoti permeare profondamente e a lungo dal suo significato, pronuncia questa intenzione: con la divina energia delle lettere di questo Nome, io sono connesso al potere dei grandi antichi Maestri, per guarire ogni ambito della mia vita: inclusi i problemi di salute, le difficoltà finanziarie e i conflitti personali
Esortazione angelica
Hehahel esorta ad amare per amare: la sua influenza, che rende per i suoi protetti l'amore necessario come l'acqua, rende impossibile agire altrimenti. Assecondando l'impulso generoso all'amore si otterrà quella forza che, oltre a dissipare i problemi personali, renderà capaci di portare aiuto agli altri e al mondo.
Giorni e orari di Hehahel
Se sei nato nei suoi giorni di reggenza Hehahel è sempre in ascolto per te; ma in particolare le sue energie si schiudono nelle date del tuo compleanno e negli altri 5 giorni che ti sono dati dal calcolo della Tradizione. Suoi giorni di reggenza sono anche: 17 febbraio, 1 maggio, 15 luglio, 27 settembre, 8 dicembre; ed egli governa ogni giorno, come "angelo della missione", le energie dalle h.13.20 alle 13.40. Assiste perciò, in particolare, anche i nati in questi giorni e in questo orario, in qualunque data di nascita, ed è questo l'orario migliore in cui tutti lo possono invocare. La preghiera tradizionale rivolta a Hehahel è il 2° versetto del Salmo 119: Domine, libera animam meam a labiis imendacii, a lingua dolosa(libera, Signore, la mia anima da labbra menzognere, da una lingua ingannatrice).
Corrispondenze con le simbologie degli Arcani maggiori
A ciascuna delle 22 lettere ebraiche sono associati dei numeri, dunque ad esse possono venire associate anche corrispondenze con le relative simbologie dei 22 Arcani maggiori dei Tarocchi; questo può essere interessante per chi desidera interrogare questi simboli sul piano dell'introspezione psicologica. In questo caso la radice Hé-Hé-Hé risponde alla configurazione: "il Papa - il Papa - il Papa", da cui la riflessione interiore suggerita dalla domanda che questo arcano ci rivolge per ben 3 volte: cosa dice la Tradizione, la Legge? Che cosa comunico e con quali mezzi? Sto trasmettendo qualcosa a qualcuno? Ho un ideale? 
CORI DI APPARTENENZA E ARCANGELI DI INFLUENZA
Rimando infine al Coro e alle energie arcangeliche che dispensano influenze ai nati fra il 14 e il 18 ottobre. L'angelo Hehahel appartiene al Coro degli Angeli Virtù guidato dall'Arcangelo Raffaele. Il segno della Bilancia cade sotto l'Arcangelo Haniel, energia della Bellezza, mentre le decadi che qui interessano sono la prima (4-13 ottobre) sotto il dominio dell'Arcangelo Raziel, e la seconda (14-23 ottobre) sotto l'Arcangelo Michele. Con questi link vi reinvio a tali entità angeliche: i nati in questi giorni sono invitati a consultarle, insieme a quella del loro Angelo Custode Hehahel. Infatti anche le energie di questi Arcangeli sono al loro fianco. Infine bisogna ricordare che una specifica influenza sulla persona è esercitata anche dall'Angelo che aveva reggenza nell'orario della nascita. 
Cambiando argomento
Cambiando argomento, ma non troppo, i "santi laici" di questi giorni sono Aldo Bianzino, falegname, e Francesco Fortugno, politico.

12 commenti:

  1. ciao, grazie.
    mi rispecchio completamente e spero che per me ci sia un miglioramento, spero di essere così umile da riuscire a guardare in faccia ciò da cui fuggo......voglio crescere
    con l' aiuto non solo di Hahahel,
    un caro saluto Roberto

    RispondiElimina
  2. mi farebbe piacere avere un feedback dal Signor Sibaldi
    questa la mia email: nataliziadesign@gmail.com

    RispondiElimina
  3. questo è il mio amico imaly aliajeni@hotmail.com ... vorrei sapere il mio angelo numerosi ..te sapere di più su questo

    RispondiElimina
  4. Om a tutti gli Hahahel...
    mi farebbe piacere creare un contatto con voi Hahahel, per scambiarci pensieri e interessi!
    Beatrice Astrologa nata il 15 ottobre 1969
    Scrivimi a astribeatricesomma@gmail.com

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao...anche io mi chiamo Beatrice, 17.10.1978 mi farebbe piacere ascoltare e raccontare con altri Hahahel

      Elimina
  5. E così come veloce arrivò la tempesta, altrettanto di lena scomparirà, ma la tempesta torna.

    RispondiElimina
  6. Philippe Daverio, 17 Ottobre.

    RispondiElimina
  7. Mi rispecchio in tto cio hahahel 15ottobre

    RispondiElimina
  8. Che bello tanti Hehahel 17/10 .Io 17/10/67 .Pace e amore a tutti voi

    RispondiElimina