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lunedì 21 febbraio 2011

Eyael, angelo 67, dei nati fra il 20 e il 24 febbraio


Eyael, o ’Ay‘a’el, è il 67esimo Soffio, terzo raggio angelico nel Coro lunare degli Angeli Angeli guidato dall’Arcangelo Gabriele, nel quale governa le energie di Giove. Il suo elemento è l'Acqua; ha domicilio Zodiacale dal 0° al 5° dei Pesci ed è l’Angelo Custode dei nati fra il 20 e il 24 febbraio. I sei Angeli Custodi dei Pesci, collettivamente, fanno dei loro protetti creature di speciale sensibilità: grandi sognatori, ma non privi di senso della realtà, sono amabili, emotivi, ispirati, generosi, servizievoli e, quando sono realizzati, sanno sempre collaborare istintivamente, con ogni azione quotidiana, all'Opera Divina.
Il nome di Eyael significa “Dio delizia dei bambini e degli uomini”.
Il dono dispensato da Eyael è TRANSUSTANZIAZIONE e TRASFORMAZIONE.
Questo angelo domina ogni processo di trasformazione: i cambiamenti, le mutazioni, le metamorfosi, negli eventi, nelle personalità, nella Natura. Dona amore per la solitudine; saggezza e ispirazione superiore; inoltre particolari talenti artistici, specie legati alla pittura e alla musica, e anche attitudine a cucinare, cioè alla trasformazione del cibo. Ispira lo studio delle alte scienze e della storia universale. Riguardo alla nostra evoluzione, sapersi trasformare significa in primo luogo scoprire ciò che in noi più ci inquieta o ci turba, comprenderlo e accettarlo. Con l’accettazione c'è l'inizio della trasformazione; per l'impulso di Eyael ogni nostra debolezza può essere trasformata nel nostro miglior punto di forza; la nostra energia si espande e la nostra azione trasforma positivamente il mondo. Secondo Haziel questo Angelo ha il compito di esteriorizzare in termini completi i sentimenti, attraverso il cui filtro l’individuo farà passare ogni cosa; la sua vita sentimentale ne risulterà molto stimolata, e l'azione dell'angelo si potrà manifestare anche attraverso un gran numero di vicende amorose. Queste saranno in genere di breve durata, ma poiché i protetti di Eyael recano in sè il Messaggio Divino, gli episodi che tramite loro condurrano a un mutamento saranno legati a circostanze da leggere in chiave nettamente favorevole. Attraverso i propri amori, dunque, i protetti da questo angelo cambiano il mondo facendo cessare situazioni stagnanti, stimolando energie nuove e promuovendo l'amore per cause positive. Secondo la Tradizione Eyael dona lunga vita sia agli esseri umani sia ai monumenti, che conserva nel miglior stato possibile affinché la saggezza venga tramandata di generazione in generazione; il suo campo d'influenza si estende inoltre a tutti gli studi esoterici, filosofici e di carattere spirituale.
Eyael secondo Sibaldi
Nella radice "aleph-yod-ayin" del Nome’Ay‘a’el si cela il concetto del vedere "al di là delle apparenze". Dice Sibaldi che a causa di questa "visuale" gli Eyael hanno assoluta necessità di una sommità sulla quale svettare in solitudione: il loro sguardo deve poter spaziare libero su tutto l’orizzonte, a tu per tu con il cielo. Da lassù i guai, i pensieri, i progetti di tutti (anche i loro stessi) appaiono talmente piccoli da sorriderne; e solo le altre vette, lontane, sembrano meritare attenzione. George Washington scolpito sul picco del Monte Rushmore: ecco un ’Ay‘a’el perfettamente realizzato, immortalato nell’espressione e nel luogo a lui più congeniali. O anche Copernico, che medita sul sistema solare voltando le spalle alla terra che non lo capisce; o Chopin che, lontano dalla Polonia, cesella metafisici valzer, vertiginosamente inadatti a chi voglia ballare: anche questi furono ’Ay‘a’el fedelissimi alla consegna. Ma altrettanto profonda, in tutti gli ’Ay‘a’el, è l’esigenza di scendere e comunicare, agli altri mortali, almeno un po’ di ciò che si impara là in cima. Senza grande entusiasmo, è vero, e soprattutto senza aspettarsi gran che dalla valle, ma un loro senso del dovere sociale non li lascerebbe in pace se tentassero di fare soltanto i solitari.. E tutta la loro sorte dipende dall’equilibrio che riescono a stabilire tra queste direzioni dell’animo. Non è facile, e molti non reggono. A valle si sentono invischiati, soffocati, incompresi: in parte lo sono davvero; in parte architettano loro stessi, senza accorgersene, situazioni che li deludano e che giustifichino il loro ritorno sulle amate vette, via dalla gente che non merita. Dispongono, a tale scopo, di un loro repertorio di tecniche infallibili: possono per esempio eccedere nell’idealismo, e misurare tutti quanti (anche i famigliari) con un metro troppo severo; oppure esagerano nella generosità, per poi potersi sentire mal ripagati; o anche, nei casi più drammatici, riescono a boicottare le loro stesse realizzazioni, a mandare in rovina un’opera notevole o una carriera – appunto perché li faceva sentire troppo imprigionati nel mondo consueto. La loro congenita incapacità di ascoltare le critiche li asseconda perfettamente, in tale specie di perversioni. Fu per questa via che l’imbronciato, sdegnosissimo ’Ay‘a’el Arthur Schopenhauer arrivò a teorizzare la ragionevolezza del suicidio come metodo per sottrarsi alle illusioni e alle inerzie del mondo. E nel brusco finale di carriera dell’’Ay‘a’el Bettino Craxi ebbe una parte notevole, io credo, anche un irresistibile impulso alla fuga, da ’Ay‘a’el esasperato. Anche la sua scelta della Tunisia come luogo d’esilio è, quanto a questo, significativa: non è necessario che una vetta sia proprio in montagna, a volte basta che sia semplicemente a distanza, e che guardando verso l’orizzonte si veda lontano – come là in Tunisia, tra i deserti e il mare. Frequenti, purtroppo, tra gli ’Ay‘a’el di minore respiro sono anche altre «vette» più facilmente raggiungibili: alcol, droga. Peter Fonda era nato il 23 febbraio: e i motociclisti del suo film Easy Rider erano molto ayaelici, i loro chopper erano modelli tecnologici di vette semoventi, con lo scintillio, come di nevi, dei tubi cromati, e tutt’intorno le sconfinate highways; è triste, ma in perfetta coerenza con il suo Angelo, il fatto che poi Peter non abbia più fatto nulla: come se più di tanto non fosse necessario, per uno che ama stare da solo. Oltre ai narcotici e agli eccitanti, gli ’Ay‘a’el possono scegliere come forma di isolamento dal mondo anche la depressione: Johnny Cash, per esempio, uno dei massimi cantanti country statunitensi, riuscì a collezionare tutte e tre le varietà di guai; fu una reazione, si disse, ai traumi dell’adolescenza e a un amore infelice: ma è altrettanto probabile che fosse semplicemente fretta e approssimazione nel trovare sollievo ai bisogni che il suo Angelo gli aveva assegnato. Un po’ di equilibrio, ripeto, un po’ di pazienza: è tutto lì il segreto perché la vita sorrida a questi eremiti a metà. Un buon punto di equilibrio può essere, per loro, una qualsiasi forma di podio: il palcoscenico d’un teatro, un ufficio da dirigente, o una cattedra – universitaria possibilmente, poiché gli ordini di scuole inferiori impegnano troppo; e meglio di tutto in filosofia: l’’Ay‘a’el Benedetto Croce vi si trovò comodissimo, per decenni. Anche un pulpito può fare al caso, tanto più che raramente gli ’Ay‘a’el sono tagliati per il matrimonio e la paternità; o una passione costante per qualche mistica illustre e raffinata; o anche soltanto un’automobile un po’ più ricercata, che li faccia sentire speciali nel traffico urbano o nell’irrimediabile banalità di un’autostrada. In mancanza d’altro, anche un senso imperterrito della propria dignità può bastare – purché, certo, sia garantito un weekend contemplativo, dovunque sia ma lontano e in silenzio.
Qualità di Eyael e ostacoli dall'energia "avversaria"
Le qualità sviluppate da Eyael sono la capacità di trovare il buono in ogni cosa, generosità di sentimenti, consolazione, gusto per l’elevazione e l’evoluzione spirituale; saggezza, erudizione, illuminazione divina, comprensione dell’aspetto sconosciuto dell’Opera di Dio, cambiamenti, longevità.
L’Angelo dell’Abisso che contrasta Eyael si chiama Gagalim e rappresenta l'oscurità e tutti gli inganni che discendono dalla mancanza di luce. Causa pregiudizi, imbrogli, visione ingannevole, diffusione di convinzioni errate e di sistemi erronei sia nel campo spirituale sia scientifico.
Meditazione associata al Nome: Grandi aspettative
La meditazione associata a Eyael si chiama "grandi aspettative" Secondo la Kabbalah, infatti, la sua vibrazione fornisce lo strumento meditativo più efficace a coloro che si aspetterebbero di più dagli amici, da familiari o dalla vita stessa, ma vedono risultati che non ritengono all'altezza delle loro aspettative, oppure se ne sentono delusi, in quanto non abbastanza corrisposti.
L'intuizione profonda cui dobbiamo attingere è che è necessario bandire le aspettative come ragioni delle nostre azioni: la nostra vita deve essere retta a prescindere dal guadagno che possiamo trarre dalle nostre buone azioni, compresi i guadagni spirituali. Ogni nostra azione deve essere volta al Bene, sempre, a prescindere dal frutto ed è proprio così, non aspettandoci assolutamente niente, che avremo il miglior esito delle nostre azioni nella nostra stessa vita; non importa come e quando; l'importante è non cadere nello scoramento a causa del perdurare delle nostre aspettative. Meditazione: ora, concentrando la tua visione sulle lettere ebraiche della radice del Nome, senza pensare ad altro, respira e, lasciandoti permeare profondamente e a lungo dal suo significato, pronuncia questa intenzione: in virtù di questo Nome ora controllo il potere del tempo nella mia vita. Non chiederò di più per domani ma apprezzo ciò che già ho, nell'oggi. Bandisco ogni falsa aspettativa e cerco di far emergere il valore di ciò che ho e di ciò che sono, proprio adesso.


Esortazione angelica
Eyael esorta a sviluppare una volontà decisa e a non temere la solitudine: anzi, ad affidarsi ad essa per trovare quell'appagamento spirituale che più di ogni altra cosa può soddisfare la natura umana. Rinunciando apparentemente a qualcosa (e fra le varie cose alle proprie paure) si farà lo spazio necessario per ottenere qualcosa di più vero e prezioso.
Giorni e orari di Eyael
Se sei nato nei giorni di reggenza di questo angelo, Eyael è sempre in ascolto per te; ma in particolare le sue energie si schiudono nelle date del tuo compleanno e negli altri 5 giorni che ti sono dati dal calcolo della Tradizione. Suoi giorni di reggenza sono anche: 15 marzo, 28 maggio, 11 agosto, 23 ottobre, 3 gennaio; ed egli governa, ogni giorno, come "angelo della missione", le energie dalle h. 22.00 alle 22.20. Assiste perciò, in particolare, anche i nati in questi giorni e in questo orario, in qualunque data di nascita, ed è questo l'orario migliore in cui tutti lo possono invocare. La preghiera rivolta specificamente a Eyael è il 4° versetto del Salmo 36: Delectare in Domino, et dabit tibi petitiones cordis tui (deliziati nel Signore, ed Egli esaudirà i desideri che hai nel cuore).
Corrispondenze con le simbologie degli Arcani maggiori
A ciascuna delle 22 lettere ebraiche sono associati dei numeri, dunque ad esse possono venire associate anche corrispondenze con le relative simbologie dei 22 Arcani maggiori dei Tarocchi; questo può essere interessante per chi desidera interrogare questi simboli sul solo piano di vero interesse: quello cioè dell'introspezione psicologica. Mentre le lettere ebraiche si leggono da destra a sinistra, però, i corrispondenti Tarocchi vanno letti da sinistra a destra. In questo caso, dunque la radice (aleph-yod-ayin) di questo Nome (invertendo la posizione delle lettere della radice) risponde alla configurazione: "la Torre o Casa di Dio - la Ruota- il Mago"
da cui la riflessione interiore che nasce dalle domande poste da questi arcani: Chiede la Torre o Casa di Dio (l'apertura, l'emergere di ciò che stava chiuso): con chi o con che cosa devo rompere? da quale prigione mi sto liberando? quali energie si sbloccano dentro di me? quale gioia mi attende? Chiede la Ruota (il ciclo del mutamento): che ciclo si è concluso, cosa devo cambiare? quali sono le mie opporunità? cosa mi aiuta? cosa sto ripetendo? quale enigma emozionale mi blocca? chiede il Mago (l'inizio, la scelta): che cosa sto cominciando a fare? che cosa sto scegliendo? come posso canalizzare la mia energia?

CORI DI APPARTENENZA E ARCANGELI DI INFLUENZA
Rimando infine al Coro e alle energie arcangeliche che dispensano influenze ai nati fra il 20 e il 24 febbraio. L'angelo Eyael appartiene al Coro degli Angeli Angeli guidato dall'Arcangelo Gabriele.
il quale governa anche questa decade in particolare (20-29 febbraio), mentre il segno dei Pesci nel suo complesso cade invece sotto il potente influsso dell'Arcangelo Metatron.
Con questi link vi reinvio a tali entità angeliche: i nati in questi giorni sono invitati a consultarle, insieme a quella del loro Angelo Custode Eyael. Infatti anche le energie di questi Arcangeli sono al loro fianco. Infine bisogna ricordare che una specifica influenza sulla persona è esercitata anche dall'Angelo che aveva reggenza nell'orario della nascita.
Cambiando argomento
Cambiando argomento, ma non troppo, i "santi laici" di questi giorni sono Valerio Verbano, studente, e Rosario Scalia, guardia giurata.

9 commenti:

  1. Complimenti, per le informazioni che hai dato; è tutto molto bello e fatto bene. Veramente bravo/a; grazie!

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  2. Si, molto bello e interessante e ispirante!
    Grazie

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  3. Ma 22.00 - 22.20 con quale fuso orario?

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  4. Ma e tutto quanto in harmonia con il Nostro Signore Gesu Kristo?

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  5. Grazie grazie per tutto questo . Molto mi corrisponde pienamente ed è di grande aiuto

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  6. Benedetto Croce e Johnny Cash appartengono all'angelo habuhiah non eyael.

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