Pagine

mercoledì 22 giugno 2011

Leuviah, angelo 19, dei nati fra il 22 e il 26 giugno

Leuviah, o Lewuwiyah , è il diciannovesimo Soffio e il terzo raggio angelico nel Coro saturnino degli Angeli Troni; qui amministra le energie di Giove. Il suo elemento è l'Acqua; ha domicilio Zodiacale dallo 0° al 5° del Cancro ed è l'Angelo Custode dei nati dal 22 al 26 giugno. I sei Angeli Custodi del Cancro, collettivamente, suscitano nei loro nati un profondo amore per la famiglia, senso del focolare domestico e di appartenenza alla terra natale. Amore voluttuoso ma anche sorretto da senso della fedeltà; senso della conservazione, della stabilità e del risparmio.
Il nome di Leuviah significa “Dio clemente", o "Dio che esaudisce i peccatori”
Il dono dispensato da Leuviah è l’ESPANSIONE.  
Dice Haziel che questo angelo sereno rappresenta e dispensa la parte delle severe energie di Saturno che è legata a Giove, mitigata dunque dall'espansione e dalla gioia. Leuviah ispira congiuntamente la Grazia e la Giustizia: auspica che la Legge venga applicata secondo lo Spirito, ma dato che nel proprio coro rappresenta le energie gioviane di Hesediel, in lui la Grazia prevale sul rigore. Sostiene la realizzazione di un mondo celeste nella densità della materia ed è portatore di ricchezza e abbondanza in ogni settore della vita. La sua energia è volta a realizzare nell'uomo le qualità dell'equilibrio: ispira personalità prudente, giudiziosa, misurata, amabile, modesta, capace di misurare le proprie pretese e di non perdere il buon umore neanche nelle avversità. 
Il suo protetto che saprà ascoltarlo e affidarsi a lui saprà prevedere il bene comune e le effettive possibilità di raggiungerlo; tutto ciò che deciderà avrà esiti felici in fase di realizzazione.
Leuviah secondo Sibaldi
Dice Sibaldi che la radice di questo Nome nasconde il concetto Io supero un confine dopo l’altro. Dunque lo slancio che imprime ai suoi protetti va nell’unica direzione di traguardi sempre nuovi, come se la loro mente e la loro anima si scoprissero rinchiuse in una sfera, e la sentissero a un tratto troppo stretta, e la varcassero, solo per scoprire poco dopo un’altra sfera che li imprigiona, poi un’altra e un’altra ancora, e così via all’infinito, esplorando e lasciandosi alle spalle sfere via via sempre più grandi ed emozionanti. Questo li accomuna a due angeli che hanno quasi lo stesso nome (i Lauviah di metà maggio e metà giugno), ma assai più forte è l’impeto, l’ansia addirittura, anche, con cui i Lewuwiyah obbediscono alla loro perenne claustrofobia – o, viceversa, nella profondità dell’angoscia in cui precipitano quando, per una qualche ragione, vogliono o devono fermarsi. Abbiamo così, tra i Lewuwiyah, due perfetti romantici come Giuseppe Mazzini e Silvio Pellico, che apparentemente furono l’uno l’opposto dell’altro: il primo, estroverso, per tutta la vita non fece che estendere la sua carismatica lotta per l’indipendenza e la repubblica – in Italia dapprima e poi, di esilio in esilio, nell’Europa intera – senza retrocedere dinanzi a nessuna sconfitta o catastrofe; l’altro, durante gli anni che trascorse nella fortezza dello Spielberg, scrisse quel capolavoro di introversione che lo rese celebre, "leuviano" perfino nel titolo: "Le mie prigioni". In realtà la differenza, nello slancio dei due, riguardò soltanto il modo in cui lo attuarono: per uno si trattò di denunciare l’illibertà dei popoli, per l’altro, la detenzione di chi lottava per liberarli". Altri celebri Leuviah sono Richard Bach, con il suo "Il gabbiano Jonathan Livingston", che è un vero inno alla libertà, e con molti altri romanzi ("Un ponte sull’eternità", Nessun luogo è lontano, Un dono d’ali, Straniero alla terra, Via dal nido); ed Erich Maria Remarque, che descrive disperata nostalgia della libertà in "Niente di nuovo sul fronte occidentale.
Avendo paura di tutto ciò che è ristretto, i protetti da questo angelo amano i campi che richiedono un costante autosuperamento, e tra tutti il migliore per loro è quello dell’arte. Ciò che può dar loro felicità infatti è trovare sempre nuove idee, nuove forme e aspetti nuovi di sé e del mondo circostante, liberamente e senza rigidi orari di lavoro. Meglio ancora se, scrivendo, dipingendo o usando la macchina da presa, individueranno temi e storie d’insubordinazione, di fuga, o tragedie e tragicommedie di uomini intrappolati, come in certi film del Lewuwiyah Billy Wilder (L’asso nella manica, Viale del tramonto, L’appartamento, A qualcuno piace caldo). E' meglio imparare a narrare storie simili che doverle vivere! I Lewuwiyah che non hanno il coraggio e la perseveranza di diventare artisti, cadono nella tentazione di sentirsi, nella propria esistenza quotidiana, protagonisti di vicende eroiche: per lo più irrealizzati e incompresi, naturalmente, e sempre sofferenti per il divario fra il tran tran e le loro aspirazioni, iniziano a fantasticare, inoltrandosi sempre di più in certi loro mondi silenziosi e segreti, morbosi, maniacali talvolta, malinconici sempre, e attraversati da lampi di cocente invidia per il tale o il tal’altro, che hanno osato più di loro. E aggiunge ancora che la loro necessità di superare confini li potrà portare, piacevolmente, anche verso l’esoterismo, che per loro diverrà soprattutto una nuova fonte di enigmi da scoprire e risolvere: come nel caso del Lewuwiyah Colin Wilson, il famoso scrittore inglese che ai grandi misteri insoluti della storia e delle leggende ha dedicato più di cento volumi, e che esordì, nel 1956, con un saggio intitolato (guarda caso!) The Outsider. Anche alla filosofia possono scoprirsi portati, purché la intendano come inesauribile ricerca, come lotta contro i limiti del conoscibile e del pensiero. Tra i Lewuwiyah filosofi il più rappresentativo è certamente Gian Battista Vico, che ipotizzò un’evoluzione ciclica, un infinito superamento, cioè, delle fasi che l’umanità raggiunge via via, attraverso i secoli. Il rischio è che, seguendo la propria vocazione, il Lewuwiyah veda ridursi rapidamente il numero dei conoscenti disposti ad ascoltarlo: tutto preso dalla sua creatività e dalle sue sfide, potrà intendersi soltanto con interlocutori del suo stampo. Ma anche in quel caso non si deve scoraggiare, piuttosto considerare la solitudine una conseguenza della sua eccezionalità, da cui trarre ancora maggior vigore per comunicare con il vasto pubblico, attraverso il linguaggio a lui più consono, che è quello delle forme. Se invece, giorno dopo giorno, si sforzasse di adeguarsi a limiti e mediocrità sarebbe costretto a comprimersi e a fingere. Il consiglio ai Leuviah, dunque, è: liberatevi dalle costrizioni e accettate di essere speciali, non siete fatti per essere normali cittadini. Siate voi stessi, nel vostro modo di operare scegliete l’arte: qualsiasi sacrificio, in essa, sarà meglio dei compromessi di una vita piatta e noiosa.
Qualità di Leuviah e ostacoli dall'energia "avversaria"
Leuviah dona serenità interiore, amabilità e buon umore; capacità di aiutare gli altri con il buon esempio. Carattere modesto e socievole, dotato di pazienza nei confronti delle avversità. Propensione per l'arte. Buona memoria, intelligenza aperta ed universale, sottile intuito che consente di captare il significato dell'esistenza, gioia e moralità.
L'angelo dell'abisso a lui contrario si chiama Ramiel e rappresenta le avversità e i ricordi inutili, che tolgono spazio a ciò che è essenziale. Ispira arroganza, dispiacere, disperazione, noia e pessimismo; dissolutezza e mancanza di fiducia nella divina provvidenza. Causa gravi perdite e mortificazioni, sregolatezza, grandi afflizioni.
Meditazione associata al Nome
La meditazione associata a Leuviah si chiama Chiamare Dio.
A questo Nome è attribuito infatti lo specifico potere di connettere la nostra anima al divino. Meditare su queste lettere dona l'entusiamo e l'ispirazione per divenire in grado di seguire le nostre vere inclinazioni spirituali, accedere alla coscienza universale e essere in armonia con essa.
Secondo la Kabbalah il codice dei 72 Nomi di Dio è celato, nella Bibbia, nei tre versetti n° 19, 20 e 21 (ciascuno composto da 72 lettere) del capitolo 14 del Libro dell'Esodo: "l'Angelo di Dio che stava davanti al campo di Israele si mosse e si pose dietro di loro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò indietro, venendosi a trovare fra l'accampamento degli Egiziani e quello di Israele. Questa nube da un lato (cioè per gli uni) era tenebrosa, dall'altro (cioè: per gli altri) rischiarava la notte. Così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri per tutta la notte. Allora Mosé stese la mano sul mare e l'Eterno, durante tutta la notte, ritirò il mare con forte vento da Oriente, rendendolo asciutto; e le acque si divisero"
Nella radice di questo Nome la Lamed, prima lettera del trigramma, proviene dall'angelo che andava "davanti" al campo di Israele. La Vav (il gancio) è tolta dal "non", nella frase " non poterono avvicinarsi agli altri per tutta la notte". La seconda Vav viene dall'azione "fare andare". Il rebus formato da queste tre lettere dà l'immagine dell'apprendistato, della scoperta e della decodificazione della trama del nostro codice interiore. Questi segni suggeriscono inoltre che la nostra struttura (a cominciare dal corpo e dallo spirito) appartiene a diverse dimensioni. Leuviah custodisce la conoscenza delle nostre memorie cellulari e dona accesso alla memoria universale: ci permette di aderire all'impronta divina, scegliendo il cammino adeguato alla nostra vita, procurandoci l'intelligenza necessaria e la memoria per le cose essenziali, capace di selezionare e scartare tutto quanto è superfluo. 
Meditazione 
Ora, concentrando la tua visione sulle lettere ebraiche della radice del Nome, senza pensare ad altro respira e, lasciandoti permeare profondamente e a lungo dal suo significato, pronuncia questa intenzione: per la virtù di questo Nome ora sono connesso. Con assoluta fiducia confido nella certezza che mie preghiere sono esaudite. 
Esortazione angelica
Leuviah esorta a esprimere, con arte, una nuova scienza e una nuova spiritualità per contribuire a costruire la Bellezza di un mondo rinnovato.
Giorni e orari di Leuviah
Se sei nato nei suoi giorni di reggenza Leuviah è sempre in ascolto per te; ma in particolare le sue energie si schiudono nelle date del tuo compleanno e negli altri 5 giorni che ti sono dati dal calcolo della Tradizione. Suoi giorni di reggenza sono anche: 27 gennaio, 8 aprile, 22 giugno, 5 settembre, 16 novembre; ed egli governa ogni giorno, come "angelo della missione", le energie dalle h. 6.00 alle 6.20. Assiste perciò, in particolare, anche i nati in questi giorni e in questo orario, in qualunque data di nascita, ed è questo l'orario migliore in cui tutti lo possono invocare. La preghiera tradizionale rivolta a Leuviah è il 2°versetto del Salmo 39: Expectans expectavi Dominum et intendit mihi (vivamente ho sperato nel Signore ed egli mi ha udito).
Corrispondenze con le simbologie degli Arcani maggiori
A ciascuna delle 22 lettere ebraiche sono associati dei numeri, dunque ad esse possono venire associate anche corrispondenze con le relative simbologie dei 22 Arcani maggiori dei Tarocchi; questo può essere interessante per chi desidera interrogare questi simboli sul solo piano di vero interesse: quello cioè dell'introspezione psicologica. Mentre le lettere ebraiche si leggono da destra a sinistra, però, i corrispondenti Tarocchi vanno letti da sinistra a destra. In questo caso, la radice lamed-vav-vav di questo Nome risponde alla configurazione: 
"l'Appeso - l'Innamorato - l'Innamorato"
da cui discende la riflessione interiore costante suggerita dalle domande poste da questi arcani: chiede l'Appeso (sosta, meditazione, dono di se stessi) che cosa devo sacrificare? che cosa devo dare di me stesso? cosa devo fermare? cosa devo ascoltare? verso quale punto devo rivolgere la mia ricerca interiore? Per 2 volte chiede l'innamorato (l'androgino divino, il libero arbitrio, la ricerca della Luce - qui presente due volte): in quali relazioni sono coinvolta? che scelte devo operare?  
 
Cori di appartenenza e Arcangeli di influenza
Rimando infine al Coro e alle energie arcangeliche che dispensano influenze ai nati fra il 22 e il 26 giugno. L'angelo Leuviah appartiene al Coro degli Angeli Troni guidato dall'Arcangelo Binah-Zaphquiel. Il segno del Cancro e questa decade in particolare (22 giugno-1 luglio) cadono entrambi sotto l’insegna dell’Arcangelo Gabriele. Con questi link vi reinvio a tali entità angeliche: i nati in questi giorni sono invitati a consultarle, insieme a quella del loro Angelo Custode Leuviah. Infatti anche le energie di questi Arcangeli sono al loro fianco. Infine bisogna ricordare che una specifica influenza sulla persona è esercitata anche dall'Angelo che aveva reggenza nell'orario della nascita.
Cambiando argomento
Cambiando argomento, ma non troppo, i "santi laici" di questi giorni sono: Vincenzo Lo Iacono, dirigente Camera del Lavoro; Mario Amato e Bruno Caccia, magistrati; Niki Aprile Gatti, informatico; e i cittadini vittime della strage di Cima Vallona.  

7 commenti: