Hariel, o Hariy’el è il 15esimo Soffio e il settimo raggio angelico nel Coro uraniano degli Angeli Cherubini guidato dall'Arcangelo Raziel, dove governa le energie di Mercurio. Il suo elemento è l'Aria; ha domicilio Zodiacale dal 10° al 15° dei Gemelli ed è l'Angelo Custode dei nati dal 1° al 5 giugno. I sei Angeli Custodi dei Gemelli, collettivamente, ispirano ai loro nati il bisogno di comunicazione, facilitano la loro lieta riuscita in questo campo- rendendoli così potenziali seminatori di pace e di unione - e proteggono tutti coloro che comunicano e si occupano di trasmettere dati informativi.
Il nome di Ariel significa “Dio creatore”
Il dono dispensato da Hariel è la Chiarezza.
Questo Custode dona la capacità di riuscire a vedere lucidamente, ottenuta dopo aver reso "trasparenti" se stessi. Hariel agisce dall'interiorità orientando l'intelletto dei suoi protetti verso opere basate sull'Amore benché esenti da sentimentalismo: opere logiche e razionali capaci di irradiare conforto verso il mondo. Rende l'intelligenza brillante e vivace, donandole lucidità e favorendo così il cammino logico verso il successo, la riuscita morale e materiale.
Per giungervi si deve evitare di criticare e ironizzare, per far sgorgare da sè l'Amore attraverso il candore uraniano che rende bella ogni cosa, dono che si può appunto ottenere con l'invocazione ad Ariel. Quando l'Amore scaturirà questo Angelo condurrà la persona verso la via più consona ai suoi desideri e talenti: della scienza, dell'arte o della spiritualità (se non verso tutte e tre contemporaneamente). Tutto ciò che essa esprimerà sarà esaltante e pieno di calore, testimonianza di purezza e di verità.
Dice Haziel che i protetti di Hariel divengono difensori delle più nobili cause, agendo nel mondo sia in ambito personale, sia essendo attivi contro le ingiustizie, la malattia, la povertà, la guerra, la fame. Infatti l'energia armoniosa dell'Arcangelo del Coro dei Cherubini trasmette loro una saggezza particolarmente elevata. Raggiungere questa saggezza però non sarà automatico, ma fa parte della coltivazione di un amore altruista risultato di un'elaborazione interna, cosciente e voluta a cui è dedicato il programma di questa vita, in un processo non indolore.
Hariel secondo Sibaldi
Infatti, come dice Sibaldi, gli Hariy’el scoprono ben presto che nella loro vita vale una legge strana e spietata: ciò che a loro importa di più non va per il verso giusto. Possono, per esempio, decidere che nulla è più importante del successo professionale, e dedicarvisi anima e corpo: e non funzionerà; incontreranno continui, fastidiosi intralci che ai loro colleghi non capitano mai. Oppure potranno sacrificare tutto alla felicità domestica: e in casa avranno amarezze. O metteranno al primo posto un ideale sociale o politico: e una serie di sconfitte li scoraggerà. A quel punto oseranno magari buttare tutto all’aria per imparare a godere soltanto della propria libertà individuale: ma presto dovranno lasciar perdere, perché anche da quel versante verranno guai. È proprio come se fossero al centro di una bussola incantata, e non possano avviarsi verso uno dei quattro punti cardinali, senza che gli altri tre facciano di tutto per trattenerli. Certi Hariy’el si arrendono: smettono di volere e di osare, e rimangono fermi, oppure si lasciano portare dal caso, un po’ di qua, un po’ di là, senza più aspettarsi nulla di preciso. Altri invece intuiscono, saggiamente, che la bussola dell’esistenza si aspetta da loro qualcosa di speciale, e che dietro a quei loro impacci si nasconde un enigma da risolvere. Non è difficile, in realtà! La giusta via degli Hariy’el consiste nel sovrastare tutte quante le direzioni: nel non dare a nessuna maggior valore che alle altre, e nel crescere invece in tutte contemporaneamente, ripartendo in quote uguali le proprie energie tra il lavoro, la famiglia, l’impegno per un ideale e la scoperta della propria libertà individuale. Armonia è la loro parola magica, l’universalità è la caratteristica essenziale del loro genio: e appena se ne accorgono, ne vengono ricompensati con un fiorire di soddisfazioni in tutti i 360 gradi dell’orizzonte. Naturalmente dovranno scegliersi professioni adeguate, il più possibile panoramiche anch’esse: dirigenti, amministratori, organizzatori, supervisori. Se li attrae l’erudizione, ricorderanno sempre con gioia il periodo dell’università (il poter spaziare in tanti campi dello scibile, curiosando di facoltà in facoltà) e abbracceranno con successo discipline ampie, come la storia, la filosofia, la linguistica o la matematica, trovandosi pienamente a loro agio nell’ambiente accademico. Se li appassiona la psicologia, sapranno dedicarsi con vigore e generosità ai problemi di chiunque, senza mai smettere di imparare dall’osservazione. Se prevarrà in loro il talento artistico si segnaleranno per la versatilità: nella continua ricerca di forme espressive nuove. Se invece dovessero essere d’indole più pigra (benché sia raro, per loro), una professione legata in qualche modo ai viaggi potrà fare al caso: per il gusto, se non altro, di vedere sempre nuovi paesaggi fuori dai finestrini, possibilmente dall’alto. Ma attenzione: questa superiore altezza deve essere anche la prospettiva con cui guardare anche ai valori, mettendo a frutto un equilibrio che ben pochi sanno raggiungere e mantenere meglio di loro: non sposino mai cause, non prendano posizione nelle contese, non scendano a dar torto o ragione agli uni o agli altri, ma in ogni circostanza apprezzino e facciano apprezzare i pregi dell’equanimità, della larghezza di vedute, della dialettica che a ogni tesi sa contrapporre un’antitesi altrettanto valida. Mantenersi distaccati è necessario anche perché la contropartita delle loro qualità può indurli a percepire se stessi come molto, troppo al di sopra del resto dell’umanità. Può avvenire allora che tutti e quattro i punti cardinali vengano loro a noia, e che ogni cosa al mondo perda sapore. Non sopporteranno a lungo una simile situazione; cercheranno stimoli più forti – e finiranno con lo sbilanciarsi in quella che forse è la direzione per loro più pericolosa: l’affermazione della libertà personale. Famosi Hariy’el rovinati da eccessi di questo genere furono Cagliostro e De Sade; un'altra figura Hariy’el particolarmente tragica fu Marylin Monroe, che fu consumata letteralmente da una continua ricerca senza esito, in un'aura di felicità solamente apparente. Un errore da non fare, poi, è provare ad applicare anche agli altri le specialissime regole di vita che valgono per loro, attendendosi la stessa versatilità e multilateralità. Saranno delusi, perché la loro visione è di difficile comprensione: il loro punto di vista è troppo vasto e sottile, la loro mente troppo agile nel balzare da un punto all’altro dell’orizzonte; e quanto al pretendere che altri abbiano la stessa varietà d’interessi e di impegni, meglio lasciar stare". Meglio adottare un saggio equilibrio anche nel pretendere attenzione e comprensione, accettando di poter dare a ciascuno solo ciò egli sa accogliere, e che - allo stesso modo - da ciascuno si può prendere solo quanto egli è in grado di donare.
La saggezza ottenuta con il sostegno del loro angelo darà agli Hariel quello che è promesso nel geroglifico del nome: io do forma concreta a un’immensa energia vitale. In questo modo essi raggiungeranno la realizzazione e potranno portare a termine il loro compito in questa vita, riversando gioia nel mondo.
Qualità di Hariel e ostacoli dall'energia "avversaria"
Le qualità sviluppate da Ariel sono bontà, pace, comprensione, tolleranza. Ispira bisogno di disintossicarsi, consapevolezza del benessere fisico, una vita pura e dignitosa, scoperte scientifiche e conseguimenti in campo artistico.
L'angelo dell'abisso a lui contrario si chiama Barakiel e rappresenta i vizi. Infonde pigrizia e inconcludenza, mancanza di fede, senso di vuoto. Causa perdita di tempo e continuo senso di insoddisfazione. Causa anche intolleranza, settarismo, anarchia, divisione, inducendo le persone a odiare chi la pensa in modo diverso da loro. Ispira liti in famiglia, scontri e guerre per motivi politici e religiosi, scismi, eresie, guerre civili.
Meditazione associata al Nome
La meditazione associata ad Hariel si chiama "visione allargata". Quante volte ci siamo detti: avrei dovuto prevederlo, oppure se lo avessi saputo prima? Ma i rimpianti sono sempre uno spreco di energie, serve invece guardare avanti, evitando che la vita si carichi di angoscia e problemi perché non siamo riusciti a "vedere" per tempo come stanno veramente le cose. Secondo la Kabbalah questo Nome fornisce lo strumento meditativo più efficace per ottenere chiarezza di visione, con la capacità che ne consegue di prevenire i problemi.
Meditazione: ora, concentrando la tua visione sulle lettere ebraiche della radice del Nome, senza pensare ad altro, respira e, lasciandoti permeare profondamente e a lungo dal suo significato, pronuncia questa intenzione: Meditazione: ora, concentrando la tua visione sulle lettere ebraiche della radice del Nome, senza pensare ad altro, respira e, lasciandoti permeare profondamente e a lungo dal suo significato, pronuncia questa intenzione:
per il potere di questo Nome accedo a una visione chiara e previdente in ogni aspetto della mia vita. Le bende sono rimosse dagli occhi. Posso vedere l'albero completamente cresciuto nel seme appena piantato. Posso cogliere la relazione causa-effetto che governa tutta la realtà. Le scelte e le azioni della mia vita sono motivate da risultati definitivi e non da illusioni momentanee. Posso anche vedere di più attraverso i miei occhi.
Giorni e orari di Hariel
Se sei nato nei giorni di reggenza di questo angelo, Hariel è sempre in ascolto per te; ma in particolare le sue energie si schiudono nelle date del tuo compleanno e negli altri 5 giorni che ti sono dati dal calcolo della Tradizione. Suoi giorni di reggenza sono anche: 23 gennaio, 18 giugno, 1° settembre, 12 novembre; ed egli governa ogni giorno, come "angelo della missione", le energie dalle h. 4.40 alle 5.00. Assiste perciò, in particolare, anche i nati in questi giorni e in questo orario, in qualunque data di nascita, ed è questo l'orario migliore in cui tutti lo possono invocare. La preghiera rivolta specificamente a Ariel è il 22° versetto del Salmo 93: Et factus est Dominus mihi in refugium: et Deus meus in rupem refugii mei. (E il Signore si è fatto mio rifugio, roccia del mio rifugio è il mio Dio).
Corrispondenze con le simbologie degli Arcani maggiori
A ciascuna delle 22 lettere ebraiche sono associati dei numeri, dunque ad esse possono venire associate anche corrispondenze con le relative simbologie dei 22 Arcani maggiori dei Tarocchi; questo può essere interessante per chi desidera interrogare questi simboli sul solo piano di vero interesse: quello cioè dell'introspezione psicologica. Mentre le lettere ebraiche si leggono da destra a sinistra, però, i corrispondenti Tarocchi vanno letti da sinistra a destra. In questo caso, La radice (he-resh-yod) dell'angelo risponde alla configurazione: "Il Papa - il Mago - la Ruota"
da cui la riflessione interiore che nasce dalle domande poste da questi arcani: chiede il Papa: (l'ideale, il ponte, il mediatore) che cosa comunico agli altri e con quali mezzi? ho un ideale? chiede il Mago (l'inizio, la scelta): che cosa sto cominciando a fare? che cosa sto scegliendo? come posso canalizzare la mia energia? chiede la Ruota (il ciclo del mutamento): che ciclo si è concluso, cosa devo cambiare? quali sono le mie opportunità? cosa mi aiuta? cosa sto ripetendo? quale enigma emozionale mi blocca?
CORI DI APPARTENENZA E ARCANGELI DI INFLUENZA
Rimando infine al Coro e alle energie arcangeliche che dispensano influenze ai nati fra il 1° e il 5 giugno. L'angelo Hariel appartiene al Coro degli Angeli Cherubini guidato dall'Arcangelo Raziel, che domina anche su questa decade in particolare (1°-10 giugno). Il segno dei Gemelli nel suo complesso cade invece sotto l'influenza dell'Arcangelo Michele.
Con questi link vi reinvio a tali entità angeliche: i nati in questi giorni sono invitati a consultarle, insieme a quella del loro Angelo Custode Ariel. Infatti anche le energie di questi Arcangeli sono al loro fianco. Infine bisogna ricordare che una specifica influenza sulla persona è esercitata anche dall'Angelo che aveva reggenza nell'orario della nascita.
Cambiando argomento
Cambiando argomento, ma non troppo, i "santi laici" di questi giorni sono Vincenzo Raineri, autista; e Antonio Chionna e Giovanni D'Alfonso, carabinieri.
Più che un commento vorrei porre una domanda:
RispondiEliminaCome può un Angelo prendersi cura di centinaia, se non di milioni di persone nate in quel giorno di quella ora? ovvero: questa facoltà non doveva esser unicamente attribuita a Dio? Quindi non è che con questa tesi si finisce con il sostenere che gli angeli sono simili a Dio? Noi siamo di religione monoteista, eppure qua leggo di scritture ebraiche e rifermenti ai scritti Cristiani. Per quello che mi hanno tramandato i miei avi, Dio ci ha imposto di non associare nessuno pari a lui, allora come funziona questa poli presenza? Scusate la mia domanda ma essendo un fedele a Dio, non vorrei cadere nel peccato di politeismo. Chiedo perdono se qualcuno si possa offendere o scandalizzare con questa domanda, credetemi è fuori da ogni mia intenzione ma voglio assolutamente capire.
FEDERICO Giscomo
atal@live.it
a mio parere gli Angeli di cui si parla sono Dio nella forma in cui Si rivolge a te. io mi rispecchio nell'uomo protetto da Ariel sotto quasi tutti i punti di vista, penso che Dio si rivolga a me come scritto qui sopra. grazie della lettura. matteo
Eliminaalla domanda del 19 maggio (e scusate l'eterno ritardo con cui scopro i commenti!!!): "Come può un Angelo prendersi cura di centinaia, se non di milioni di persone... questa facoltà non doveva esser unicamente attribuita a Dio? Quindi non è che con questa tesi si finisce con il sostenere che gli angeli sono simili a Dio?"
EliminaBè, gli angeli sono tutti espressioni di Dio, sue emanazioni.
Io non sono la persona giusta per dare pareri sui dogmi, di cui non mi preoccupo affatto..
Ma una cosa mi è chiara, per me la più importante: Gesù, a precisa domanda degli apostoli, rispose: "vi dò un solo comandamento, amatevi gli uni gli altri".
Tutto il resto discende da sè.
Concordo con te infatti secondo me sono tutte cose di origine demoniaca.
EliminaCiao Federico! ti rispondo dopo 9 anni... Non è che l'angelo di nascita si 'prende cura' come un angelo custode di una/un miliardo di persone; semplicemente fornisce delle caratteristiche, dei talenti, dei 'doni divini' a chi nasce sotto la sua reggenza. Saperlo, per chi vuole approfondire, può aiutare a capire alcune parti del proprio carattere ed al perchè si reagisce sempre in un certo modo a determinate situazioni. Nella Cabala si dice che se Dio è un diamante, i 72 Angeli sono le sue 72 facce. Qualità divine, aggiungerei. L'ho sempre trovata una immagine bellissima.
EliminaPam
ma nella corrispondenza con i tarocchi non c'è forse un errore? c'è l'aleph al posto della resh...
RispondiEliminaGrazie di cuore per il bellissimo lavoro fatto su ogni trigramma sacro comunque! (Vanna)
La lama corrispondente alla resh è il giudizio non il mago.
RispondiEliminaMi rattrista molto, vedere fratelli e sorelle fermi su ogni singola parola, su regole precise. Nessuno si antepone a Dio, nessuno nutre i demoni.Lo scopo è diventare strumenti di Dio e dell' amore. Paradossalmente, (ma anche questa è solo una parola), nel momento in cui ci commettiamo all' energia divina o Angelica è con il tutto, che è Dio. Noi entriamo nell'impersonalita', che è Dio, siamo un tutt'uno con Dio, di conseguenza, siamo la sua manifestazione, siamo lui.Per chi si connette a lui, non corre più il rischio di interferenze maligne.il database mentale, non lo riconosce e ciò che non riconosci, lo elimini a priori.Se la connessione è autentica,non esiste prevaricazione, poi la tua personalità materiale, il tuo Ego, non esiste più, non ti serve e viene sostituto dalla Presenza di Dio. Luce e benedizioni a voi tutti.
RispondiEliminaHariel e Ariel sono due angeli diversi che, erroneamente avete riportato come fosse uno solo ... stesso errore è stato fatto nella pagina dell'Angelo Ariel dove riportate le stesse informazioni ... urge modificare!
RispondiEliminagrazie! :-)
RispondiEliminaeffettivamente l'Ariel senza h è l'angelo 46.. in questo post l'H avrei dovuto ricordarmi di metterla sempre
ragazzi Sibaldi è molto chiaro su cosa sia l'angelo :non è quello che non le alete delle icone religiose cattoliche.
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