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lunedì 16 maggio 2011

Hahaiyah, angelo 12, dei nati fra il 16 e il 20 maggio

Hahaiyah, o Haha‘iyah è il dodicesimo Soffio e il quarto raggio angelico nel Coro uraniano degli Angeli Cherubini guidato dall'Arcangelo Raziel, dove governa le energie di Marte. Il suo elemento è la Terra; ha domicilio Zodiacale dal 15° al 20° del Toro ed è l'Angelo Custode dei nati dal 16 al 20 Maggio. I sei Angeli Custodi del Toro, collettivamente, fanno dei loro nati persone serie, responsabili, gradevoli e meritevoli di fiducia; inoltre accordano loro la sicurezza materiale.

Il nome di Hahaiyah significa “Dio rifugio”


Il dono dispensato da Hahaiyah è il RIFUGIO. Questo angelo è detto Angelo-rifugio in quanto, grazie all'Amore che emana (in virtù dell'energia di Urano), fornisce un’efficace corazza contro ogni avversità e la capacità di dissiparle; può donare pace e protezione a tutti quelli che si sentono perseguitati. Il suo soccorso appare, nella vita della persona, per risolvere istantaneamente delle situazioni difficili, obbligandola (per così dire) a constatare la sua presenza provvidenziale. L'Amore si manifesterà, attraverso eventi favorevoli o il potente sostegno da parte di persone amiche, nei momenti drammatici; verrà dal cielo come un sogno, come un fatto irreale. Secondo Haziel, Hahaiya fa si che dall'individuo si sprigionino principi esistenziali assai elevati. Nel suo ambiente umano i suoi protetti hanno il compito di spargere il seme dell'Amore e della Saggezza, di essere fonti di Luce e di Sapere; di ispirare pratiche nobili eliminando possibili perversità. Lo si invoca nelle avversità e quando si desidera ottenere ispirazione per la soluzione di una situazione difficile: la risposta, solitamente, viene data dall'Angelo in sogno, o tramite ispirazioni notturne. Questo angelo dona discrezione, grande cortesia, notevole potere di seduzione da esplicare per motivazioni positive. Dona sogni limpidi, proficui, premonitori e capacità di interpretarli; protezione dai sortilegi e dal rancore altrui; spirito missionario; capacità di analisi e comprensione verso le persone. Grazie a lui la persona sarà ispirata e sempre orientata verso situazioni luminose.
Hahaiyah secondo Sibaldi
Nella radice he-he-ayin del Nome c’è il significato ’la grande energia della mia anima lotta contro gli inganni’. Dice Sibaldi che le doppie, nell’alfabeto della Kabbalah, significano eccesso di energia, un’esuberanza che può essere un bene o un male a seconda della strada che prenderà. Una direzione che nel Nome di questo Cherubino non sarà facile prendere: la doppia he, e dunque un’eccezionale potenza spirituale – si trova dinanzi un ayin, il geroglifico che indica anche ciò che è pesante, ottuso, incerto come le nebbie e il fango di una palude. La grande maggioranza degli Haha‘iyah sa o sente di avere, nella vita, il compito di disperdere perlomeno questi effluvi dell’ayin, di lottare per la chiarezza, la verità, la luce. Non è raro che ne siano sconfortati e finiscano per difendersene chiudendosi in se stessi: allora le loro belle energie in eccesso si irrigidiscono in forme strane, dolorose, anche, come crampi. Così avviene a tutti quegli Haha‘iyah che nella prima parte della vita sono magnifici nel desiderare la bellezza e la felicità ma che successivamente si costringono a una vita in stato d’assedio, in un apparente tentativo di conservare ciò che sono riusciti a ottenere, e in realtà soffrendo di una segreta incapacità di goderne, come avari che per timore della miseria non osano più sfiorare il loro capitale. Si direbbe, a quel punto, che il mondo sembri loro un posto troppo infido – troppo ayin – per potervisi rilassare; o che addirittura gli inganni si nascondano dentro loro stessi, tanto che, a forza di domandarsi «Ma sarà vero ciò che provo? non sparirà d’un tratto tutto ciò che ho?» possono avvicinarsi pericolosamente all’ossessione. Che dire, per esempio, di quei tanti Haha‘iyah innamorati, che per dubbi di questo genere rimangono sempre al di qua della dichiarazione? O di quelli che avvertendo in sé un talento per l’arte (e spesso ne hanno) diventano talmente critici verso se stessi da paralizzarsi vanificandolo? Il guaio maggiore è che un’energia vasta come la loro non può accontentarsi di restare inattiva, o anche soltanto sulla difensiva; se ristagna troppo, è facile che si volga contro se stessa e produca malessere: malattie complicate, disturbi del comportamento, o magari circostanze capricciosamente avverse, dato che le nostre energie spirituali hanno una notevole influenza anche sul destino, oltre che sulla mente e sul corpo.
È essenziale dunque che gli Haha‘iyah si sforzino di opporsi sempre, con forza e fiduciosamente, a quelle paludi che altrimenti li imprigionerebbero. Fece bene l’Haha‘iayh Giovanni Paolo II a mantenersi iperattivo fino alla fine: agiva, così, a vantaggio non soltanto della sua Chiesa, ma anche del proprio benessere interiore. E anche Andrej Sacharov, Malcolm X, Bertrand Russell e il giudice Giovanni Falcone: tutti Haha‘iyah pienamente convinti sia di agire per la luce, sia di non aver tempo, con tutto il buio che c’è in giro, per fermarsi a recingere e difendere il terreno guadagnato. Così anche Balzac, che nei suoi novanta romanzi (duemila e più personaggi) parve voler analizzare tutti i possibili aspetti dell’ayin nella società francese; e Frank Capra, con l’inesauribile e invincibile ottimismo dei suoi film: La vita è meravigliosa, È arrivata la felicità, L’eterna illusione, A Pocketful of Miracles (che in Italia divenne Angeli con la pistola)… titoli-slogan da autentico Haha‘iyah militante, che viene giustamente premiato di aver messo tutto l’eccesso delle sue he a disposizione del prossimo. Certo, con il veemente, impaziente impulso di quelle he, non ci si potrà attendere da questi illuminatori una mente meticolosa, sensibile alle sfumature e ai tanti chiaroscuri della verità. Per loro sarà tutto «sì» o «no», bene o male, volumi compatti, slanci diritti e precisi – e, finché staranno andando all’assalto, tutto ciò giocherà certamente a loro favore, perché il bene sarà ai loro occhi ben più netto e maiuscolo del male. Brilleranno, così, in tutte quelle professioni che si fondino sulla speranza in un mondo migliore: dal sacerdote all’artista, dall’architetto al medico, dall’estetista al politico idealista che trascina le folle.
Appena rallentano, invece, capiterà il contrario: l’incertezza, i dubbi, la sospettosità che, come dicevo, spinge gli Haha‘iyah pessimisti a fermarsi a ogni piè sospinto per verificare più e più volte il passo precedente, farà apparire il male circostante molto più significativo del bene, fino a far loro odiare gran parte dell’umanità, e sognare qualcuno che le imponga la ragione con la forza. Qualcosa del genere dovette avvenire a Khomeini, anch’egli nato sotto questo angelo: che da rivoluzionario oppositore del regime dello Shah si trasformò, negli ultimi, lunghi anni della sua vita, in un cupo oppressore. Non credeva, probabilmente, di fare il male del suo popolo; solo, il popolo aveva cominciato ad apparirgli tutt’a un tratto come l’ayin recalcitrante contro l’ideale – la doppia he – che lui aveva individuato: il pugno di ferro divenne inevitabile. Gli Haha‘iyah evitino di cadere in un simile equivoco nella loro vita quotidiana, nella professione o in famiglia: imparino a considerarlo come una vera propria malattia spirituale, a riconoscerne i primissimi sintomi e a prevenirlo, con un tenace allenamento all’ottimismo. Potrebbero per esempio pensare e convincersi che qualcosa, in loro, porti fortuna agli altri, se loro stessi lo vogliono: come una bacchetta magica che agisca a comando. Funziona, come metodo per consolidare il loro umore; e, con un po’ di pratica, può anche diventare vero.
Qualità di Hahaiyah e ostacoli dall'energia "avversaria"
Le qualità sviluppate da Hahaiyah sono comprensione, amore e saggezza interiore, discrezione, verità, sensibilità e felicità. Dona temperamento discreto, contenuto e portato all'introspezione. Proprio perché l’angelo concede questi doni, la sua energia opposta può condurre ai difetti e alle difficoltà opposti a queste qualità.
L'angelo dell'abisso a lui contrario si chiama Sathiel e rappresenta gli incubi e le inquietudini; porta inganno, angoscia, delinquenza, brutalità e violenza; causa lo scatenarsi di menzogne e pettegolezzi, porta l'individuo a tradire la fiducia che gli altri ripongono in lui.
Meditazione associata al Nome
La meditazione associata ad Hahaiyah si chiama "amore incondizionato". Secondo la Kabbala la capacità di amare (il nostro prossimo come i nostri nemici) conferisce a chi la possiede una forza straordinaria: è un’arma formidabile che favorisce la realizzazione nella vita, e l’ottenimento di gioia e appagamento. La Kabbalah attribuisce a questo Nome il potere di espandere questa ‘arma della Luce’ al fine di neutralizzare, rinunciando a ogni aggressività, perfino i propri nemici.
Meditazione: ora, concentrando la tua visione sulle lettere ebraiche della radice del Nome, senza pensare ad altro, respira e, lasciandoti permeare profondamente e a lungo dal suo significato, pronuncia questa intenzione: cosciente della legge di attrazione, e della verità che i simili si attraggono, ispirato dall’amore incondizionato del Creatore verso le sue creature, io porto amore nella mia stessa vita. Per il potere di questo Nome creo armonia fra me e le altre persone, e tra l’Umanità e il mondo della Natura.

Esortazione angelica
Hahaiyah suscita nei suoi protetti “il sogno” esortandoli a realizzarlo nel mondo attraverso l’espressione dell’amore, che per espandersi ha bisogno di fiducia in sé e nella vita: chiede dunque di impegnarsi per aprirsi alla fiducia e migliorare la propria vita, e infine trasmettere al mondo e agli altri i benefici ottenuti.
Giorni e orari di Hahaiyah
Se sei nato nei giorni di reggenza di questo angelo, Hahaiyah è sempre in ascolto per te; ma in particolare le sue energie si schiudono nelle date del tuo compleanno e negli altri 5 giorni che ti sono dati dal calcolo della Tradizione. Suoi giorni di reggenza sono anche: 20 gennaio, 1 aprile, 14 giugno, 29 agosto, 9 novembre; ed egli governa ogni giorno, come "angelo della missione", le energie dalle h. 3.40 alle 4.00. Assiste perciò, in particolare, anche i nati in questi giorni e in questo orario, in qualunque data di nascita, ed è questo l'orario migliore in cui tutti lo possono invocare. La preghiera rivolta specificamente a Hahaiyah è il 1° versetto del salmo 10: Perché Signore ti allontani, nelle gioie e nella tribolazione ti nascondi? (Ut quid, Domine, stas a longe, abscondis te in oportunitatibus, in tribulatione?).

Corrispondenze con le simbologie degli Arcani maggiori
A ciascuna delle 22 lettere ebraiche sono associati dei numeri, dunque ad esse possono venire associate anche corrispondenze con le relative simbologie dei 22 Arcani maggiori dei Tarocchi; questo può essere interessante per chi desidera interrogare questi simboli sul solo piano di vero interesse: quello cioè dell'introspezione psicologica. Mentre le lettere ebraiche si leggono da destra a sinistra, però, i corrispondenti Tarocchi vanno letti da sinistra a destra. In questo caso, la radice
he-he-ayin di questo Nome risponde alla configurazione:
Il Papa – il Papa – la Torre

da cui la riflessione interiore suggerita dalle domande poste da questi arcani: chiede per ben due volte il Papa (il mediatore, il ponte, l’ideale): cosa dice la Tradizione, la Legge? Che cosa comunico e con quali mezzi? Sto trasmettendo qualcosa a qualcuno? Ho un ideale? chiede la Torre (l’apertura, l’emergere di ciò che sta rinchiuso): con chi o con che cosa sto rompendo? Da quale prigione mi sto liberando? Quali energie si sbloccano dentro di me? Quale festa mi attende?
CORI DI APPARTENENZA E ARCANGELI DI INFLUENZA
Rimando infine al Coro e alle energie arcangeliche che dispensano influenze ai nati fra il 15 e il 20 maggio. L'angelo Hahaiyah appartiene al Coro degli Angeli Cherubini guidato dall'Arcangelo Raziel. Questa decade in particolare (10-20 maggio) è sotto l’insegna dell’Arcangelo Michele, mentre il segno del Toro cade sotto l'influenza del dolcissimo Arcangelo Haniel. Con questi link vi reinvio a tali entità angeliche: i nati in questi giorni sono invitati a consultarle, insieme a quella del loro Angelo Custode Hahaiyah. Infatti anche le energie di questi Arcangeli sono al loro fianco. Infine bisogna ricordare che una specifica influenza sulla persona è esercitata anche dall'Angelo che aveva reggenza nell'orario della nascita.
Cambiando argomento
Cambiando argomento, ma non troppo, i "santi laici" di questi giorni sono Gaetano Guarino, sindaco; i cittadini vittime della strage alla questura di Milano; il bambino Nunzio Pandolfi; Pino Amato, politico; Massimo D’Antona, economista.

4 commenti:

  1. Ma QUESTO è l'angelo del candidato Sindaco di Milano.. Giuliano Pisapia!
    e allora speriamo che lo difenda un po' dalle menzogne che gli sparano addosso come proiettili... :-)

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  2. in Cielo io prendo rifugio in Buddha; in terra speriamo di prendere RIFUGIO in Pisapia! OM
    :D

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  3. Grazie per l'approfondimento su quest'angelo.. é stato molto stimolante per farsi le giuste domande!

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  4. Un grande hahaiyah è stato anche Mario Monicelli, assolutamente da aggiungere alla lista di Igor Sibaldi

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